VICENZA - Bloccati i pozzi artesiani, ma l'acqua del rubinetto non ha controindicazioni. Tempestati di telefonate da stamattina i centralini dei comuni, soprattutto quelli vicentini inclusi tra i più colpiti (Altavilla, Creazzo, Montecchio Maggiore, Sovizzo, Brendola, Sarego, Lonigo) dall'inquinamento da Pfas, ovvero da sostanze perfluoro alchiliche, provocate soprattutto dalle lavorazioni dei materiali plastici e che hanno inquinato per anni le acque di almeno 53 Comuni nel Veneto. Con almeno il 50 per cento dei cittadini sottoposti ad analisi che hanno evidenziato tracce di quelle sostanze nel sangue.
Due sindaci hanno già provveduto ad emanare ordinanze per chiudere i pozzi privati. I primi cittadini di Creazzo, Stefano Giacobin, e Altavilla, Claudio Catagini, hanno ordinato di non utilizzare le acque dei pozzi nemmeno per qualsiasi uso non domestico, compreso l'abbeveramento degli animali e l'innaffiamento delle colture. Nei pozzi verranno effettuati prelievi e analisi. Gli stessi due sindaci, con altri colleghi, assicurano comunque che in questo momento l'acqua che esce dai rubinetti è in perfetto ordine. L'inquinamento da Pfas riguarda periodi pregressi, ma l'acqua nella rete degli acquedotti, dicono, è normalmente potabile, periodicamente sottoposta a controlli e verifiche.
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