Ex Cotorossi, i selfie “con il mostro”:
ecco le foto semiserie del concorso

Martedì 21 Giugno 2016 di Roberto Cervellin
Il selfie di Andrea Zordan ha vinto il concorso degli ambientalisti

VICENZA - La battaglia contro lo sviluppo dell'ex Cotorossi passa anche attraverso i selfie. Dopo la richiesta degli ambientalisti di sequestrare gli immobili in fase di completamento e la protesta per la recente inaugurazione di piazza Pontelandolfo all'interno del complesso, ecco le foto “con l'ecomostro”. Si è chiuso il concorso di Legambiente, Italia Nostra e comitato antiabusi che premiava i migliori scatti su Borgo Berga. Scatti che dovevano contenere espressioni di disgusto nei confronti del luogo, in cui sorgono tribunale, banca, supermercato, pizzeria, negozi e appartamenti.

Le foto: dall'urlo di Andrea alle mani nei capelli di Cristina

 

A spuntarla è stata la foto di Andrea Zordan, che ha vinto un buono da 100 euro per l'acquisto di una bicicletta, la tessera di Italia Nostra e una maglietta. Seconda classificata Cristina Tomaselli, mentre per il terzo posto sono in fase alcune verifiche. Nel frattempo prosegue la campagna di crowdfunding - la conclusione è prevista il 10 luglio - destinata a raccogliere fondi per sostenere le spese legali. L'operazione si avvale della piattaforma Produzioni dal basso, all'interno della quale opera Banca etica. «La battaglia va avanti», annunciano le 3 associazioni le quali, in un esposto, ricordano che il gip ha confermato la lottizzazione abusiva dell'intera area e che i lavori in corso «sono privi di autorizzazione».

L'agenzia delle entrate ha precisato che il trasferimento dei suoi uffici interesserà un immobile situato in una zona diversa da quella sottoposta a sequestro preventivo. Giustificazione che non è piaciuta a Giovanna Dalla Pozza Peruffo (Italia Nostra), Adriano Battagin (Legambiente) e Paolo Crestanello (Comitato antiabusi), delusi anche dal sindaco Achille Variati, “reo” di aver inaugurato piazza Pontelandolfo all'interno di Borgo Berga. «Se la memoria di una città martire di un massacro da parte del Regio esercito unitario, avvenuto nel 1861, è un atto dovuto, resta l'indignazione per la presenza del primo cittadino in un luogo urbanisticamente scottante  - osservano - Va ricordato che è in corso un'indagine dell'autorità nazionale anticorruzione».

La mobilitazione coinvolge anche la politica. Il consigliere dei 5 Stelle Daniele Ferrarin ha accolto con favore il prossimo arrivo degli ispettori Unesco, intenzionati a fare chiarezza su grandi opere come Tav e Borgo Berga in relazione al riconoscimento di città patrimonio dell'umanità di cui il capoluogo berico si fregia da oltre 20 anni. «E' una grande occasione per mettere in luce la fragilità del patrimonio culturale, una garanzia di tutela per le azioni urbanistiche che incombono sul territorio», sottolinea. Categorica Valentina Dovigo, esponente di Sel e di una civica: «Il rispetto delle leggi e la cultura della legalità sono pre-condizioni di qualsiasi scelta politico-urbanistica.
Le ipotesi di togliersi dai guai con nuove contrattazioni vanno poste in stand by, almeno fino alla conclusione delle indagini».

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