Caffè Moresco, l'ultima spiagga sono
gli alpini: gestori per dodici anni
come antidoto al degrado del locale

Giovedì 14 Gennaio 2016 di Roberto Cervellin
Il Moresco è diventato un rifugio di fortuna: il sindaco Variati incontra gli alpini a cui affida il locale

VICENZA - Gli alpini al capezzale del Moresco. Lo storico caffè di Campo Marzo, chiuso da quasi un anno, gioca l'ultima carta contro il degrado: le penne nere. Un tempo luogo privilegiato per sorseggiare una bibita, oggi il locale è diventato un rifugio di fortuna per i senzatetto. Il comune, proprietario del complesso nato quasi due secoli fa - era il 1838 - lo sa bene. 

Per questo ha deciso di dimezzare i costi di affitto e di affidarsi alla competenza e all'organizzazione della sezione di Vicenza dell'Associazione nazionale alpini, che avrà in gestione il caffè per 12 anni a un canone di 15mila euro annui. Canone che, nei primi 8 anni, non verrà versato perché compensato dai lavori che gli alpini faranno per sistemare l'edificio. In tutto, 124 mila euro per tinteggiatura, pulizie, riordino dei bagni, chiusura del portico e recinzione. L'obiettivo è rivitalizzare il luogo riaprendo il bar - da assegnare a un privato - e promuovendo momenti di svago, incontri e concerti. Il tutto prima dell'estate.

Rispetto al bando del 2013 - vinto da un privato che, dopo un anno, aveva gettato la spugna perché non riusciva a far quadrare i conti - i costi di gestione sono precipitati. Due anni fa palazzo Trissino aveva infatti chiesto 26 mila euro per i primi tre anni e 30 mila per i 6 successivi per un totale di 9 anni di concessione. «Metteremo tutta l'energia che ci viene dai 20 mila soci, dagli 8 cori, dalla fanfara storica e dalle altre attività - promette il presidente degli alpini Luciano Cherobin -. Concorederemo con l'amministrazione una serie di occasioni per trasformare il Moresco in un caffè letterario di stampo europeo e il parco che lo circonda in una grande area da vivere».

 

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