Impianto crematorio, da 555 firme
l'altolà: «Quali rischi alla salute?»

Martedì 5 Aprile 2016 di Vittorino Bernardi
Impianto crematorio
THIENE – Una raccolta di 555 firme per dire no a un impianto crematorio in città. Da 10 mesi tiene banco nell’opinione pubblica la possibile realizzazione in zona Cappuccini da parte del Comune di un impianto crematorio che servirebbe mezzo Vicentino: dalla valle dell’Agno a quella del Brenta, passando per quelle del Leogra e dell’Astico. Sarebbe il secondo in provincia dopo quello di Vicenza.

L’ipotesi della realizzazione dell’impianto vicino al cimitero ha suscitato perplessità in molti thienesi, soprattutto tra i residenti nel quartiere Cappuccini, che hanno dato vita a un comitato che lunedì 4 aprile ha depositato in municipio una raccolta di 555 firme indirizzata al sindaco Giovanni Casarotto per chiudere un incontro pubblico per discutere sulla questione. Il documento è stato sottoscritto dal Movimento 5 Stelle e dai gruppi di minoranza in consiglio comunale della Lega nord e delle civiche Per chi ci Thiene e Centro destra.

Il pentastellato Orazio Comberlato è uno dei portavoce del comitato. «Non siamo - spiega - pregiudizialmente contrari alla costruzione di un tempio crematorio, ma ci chiediamo se il luogo indicato, in mezzo alle abitazioni, sia l’unico possibile. Vorremmo sapere come funziona un tale impianto e se si sono o meno rischi per la salute, perchè durante la cremazione nei forni crematori viene emessa una grande quantità di inquinanti atmosferici: monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti inorganici del cloro e del fluoro, metalli pesanti e altro. Sostanze altamente tossiche e cancerogene che, anche se emesse entro i limiti di legge, non scongiurano il rischio per i cittadini che le respireranno quotidianamente a causa della troppo esigua distanza delle emissioni dalle abitazioni. Non è un caso che l’Unione Europea preveda di costruire i crematori a non meno di 500 metri dall’abitato. Nel nostro caso si tratta di ipotecare la salute dei thienesi per i prossimi 70 anni. Non prendiamo decisioni così importanti a cuore leggero. Con la raccolta di firme depositata in municipio confidiamo in un incontro pubblico con il sindaco Casarotto».
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