I "danzatori del Parkinson" al museo
fanno scuola: altri 2 gruppi in Veneto
Arte e ricerca tra le tele di Da Ponte

Venerdì 27 Novembre 2015 di Maria Elena Mancuso
Danzare contro il Parkinson al museo, studi scientifici e nuovi progetti

BASSANO - Un’esperienza unica quella che già da tre anni anima le sale del Museo Civico di Bassano, i lunedì e i venerdì mattina di ogni settimana. Un progetto ideato e promosso da Csc, Casa della danza, Operaestate e Only the Brave Foundation della famiglia Rosso, che si basa sugli effetti benefici che la danza contemporanea può avere sul morbo di Parkinson. Soprattutto se si danza in un luogo di arte e bellezza come, appunto, un museo.

Video: gran ballo nel salone dapontiano


Questo progetto nato nel 2013, sulla base di esperienze sviluppate in Olanda, oggi varca i confini cittadini per crescere, evolversi e germinare in altre realtà sul territorio veneto. E, in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson, di domenica 29 novembre, apre le porte del Museo Civico a quanti vorranno partecipare ad un pomeriggio di performance e classi aperte. Due ore insieme, dalle 15 alle 17, per capire e conoscere la realtà di questi danzatori coraggiosi.

Per spiegare l’evoluzione e i molteplici sviluppi di questo progetto, pilota in Italia, nel salone Dalpontiano del Museo Civico sono intervenuti l’assessore alla cultura Giovanna Ciccotti, Rosa Scapin di Operaestate, Federica Millozzi, curatrice del museo e Annalisa Carraro, direttore artistico del Teatro Civico di Schio. Al loro fianco le insegnati di danza che si occupano del progetto e soprattutto i tanti danzatori entusiasti, che di tutto questo sono la vera anima.

Mattinata d'arte al museo


“È importante comprendere che non stiamo parlando di terapia o ginnastica - spiega l’assessore Ciccotti - ma di vera e propria arte. Non di malati o di anziani, ma di una compagnia di danza che partecipa a manifestazioni e spettacoli e che accoglie gente di ogni età, dai 40 agli 80 anni. Malati di Parkinson, ma non solo, giovani, anziani, ballerini e coreografi”.

Un gruppo variegato che si è evoluto nel tempo sino a discostarsi dal progetto iniziale e dar vita a questa nuova realtà, che da oggi porta il nome “Dance Well ricerca e movimento per il Parkinson”.

Da ottobre di quest’anno, infatti, questa attività è diventata oggetto di studio e misurazione scientifica da parte del dottor Daniele Volpe, neurologo alla casa di cura Villa Margherita di Arcugnano. Argomento di un progetto di tesi per la laurea in fisioterapia di Giulia Baldassarre, insegnante coinvolta nel progetto sin dal suo inizio. Un’espressione artistica, con finalità scientifiche, insomma, come dimostra anche l’interesse della professoressa inglese Sara Houston che da un anno, ormai, segue l’esperienza di Bassano. Le sue osservazioni verranno riportate in una pubblicazione scientifica dedicata, appunto, all’impatto qualitativo della danza nella vita delle persone affette da Parkinson.

A concludere il quadro di questo nuovo corso che Dance Well sta percorrendo, l’inizio, dal 15 gennaio al teatro Civico di Schio, di un nuovo progetto che, sulle orme dell’esperienza bassanese, darà vita ad una nuova compagnia di “Parkinson dancer”.

Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA