Da disoccupato si inventa un lavoro:
dalle "campane" crea casette-gioco
Emilio le vende in tutto il nord Italia

Venerdì 12 Agosto 2016 di Claudio Strati
Da disoccupato si inventa un lavoro: dalle "campane" crea casette-gioco Emilio le vende in tutto il nord Italia

CASSOLA - Si è inventato un lavoro, mettendo la parola fine alla disoccupazione e facendo rivivere le vecchie campane per la raccolta del vetro. Emilio Milani, 47 anni, se l'era vista brutta, rimanendo senza occupazione. Da ex muratore, poi rimasto a casa per la crisi dell'edilizia, aveva tentato un'attività commerciale ma anche quella era andata male. «A casa, con l'affitto da pagare e solo lo stipendio di mia moglie, era proprio dura: ero in ginocchio e nessuno mi prendeva, nonostante bussassi a tante porte» spiega il cittadino di Cassola.

Ma gli si è accesa una lampadina molto luminosa. «Per la verità avevo pensato questa cosa già tempo prima, visitando per caso un ecocentro dismesso - racconta Emilio - ma due anni orsono, trovandomi disoccupato al 100 per cento, ho deciso di rispolverare quella intuizione».  Un'idea semplice ma geniale: trasformare le vecchie e ormai distrutte "campane" per il vetro in graziose casette per bambini, da collocare nei parchi gioco, nei giardini delle scuole o nei cortili e nei prati privati. Un'idea che ha avuto successo. «Prima ho trovato la collaborazione di una imprenditrice di Bassano, che mi ha aiutato dandomi uno spazio nel suo stabilimento e seguendomi nei brevetti. Lì sono nati i primi prototipi, sono riuscito a vendere le prime casette rientrando delle spese di partenza. Poi da quell'esperienza è nato qualcosa di ancora più concreto».

Il mondo di Emilio, popolato di casette colorate

 

Infatti Milani ha trovato la collaborazione con un'azienda di Rosà, la My Fan che fa attrezzature di gioco. «Mi hanno assunto, lavoro con loro e realizzo le mie casette - racconta Emilio Milani - da circa sei mesi. E quando riusciamo a piazzarne alcune ho anche degli incentivi». Una casetta costa oltre mille euro, spiega il fantasioso inventore, perché occorre utilizzare rigorosamente prodotti atossici e specifici e adesivi per bambini. Le sue casette per i parchi gioco sono finite in Liguria, a Belluno, Trento, Milano: la gran parte in aree pubbliche. «Ma abbiamo anche trovato un aggancio importante con un'azienda pubblica genovese che opera nel settore rifiuti e fa attività in abito sociale, per cui sistema giardini pubblici, parchi e aree verdi. Quando deve inserire dei giochi e degli arredi ci interpella e le mie casette non mancano mai: loro ci danno i contenitori dismessi e noi li sistemiano e diamo loro nuova vita».

Ma come sempre accade, "nemo propheta in patria": è proprio nel Bassanese e dintorni che l'idea di Milani non sfonda. «Ho messo una casetta nel Trevigiano qui vicino, ma nient'altro. Pare che Etra non ci senta e nemmeno le amministrazioni pubbliche locali.
Ma abbiamo fiducia e insisteremo».

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