Città del Vaticano - Il cardinale George Pell è convinto di essere stato incastrato per il suo tentativo di riformare le finanze vaticane.
Il cardinale ha evocato il caso del banchiere Roberto Calvi «che si è suicidato sotto il ponte di Londra con le mani dietro la schiena, strano modo di impiccarsi» e Michele Sindona «avvelenato in carcere» - per affermare che «oggi spesso si usa la distruzione della reputazione». Esattamente quello che è accaduto al cardinale australiano, accusato di un crimine «impossibile» e poi assolto dalla Corte Suprema australiana.
«I processi legali non sono infallibili», ha messo in chiaro il cardinale australiano precisando di aver vissuto una situazione terribile.
Pell insiste perchè il Vaticano porti avanti la via della trasparenza finanziaria intrapresa puntando «su metodologie moderne», perchè è chiaro che «la gente non dà soldi alla chiesa per vederli rubati». Ma su questo fronte «penso . ha detto - che abbiamo fatto progressi. Penso che padre Guerrero sia un uomo onesto e capace e che il nuovo Consiglio delle finanze, con dentro sette donne, stia facendo un buon lavoro. Sono donne molto qualificate e penso che sarà molto difficile per i malfattori avere a che fare con loro. Noi uomini siamo più sentimentali. Spero che il nuovo Consiglio quando vede un buco nella coperta dica 'c'è un buco nella coperta». Il cardinale ha anche aggiunto che a suo parere la situazione finanziaria complessiva del Vaticano sia seria.
Pell trascorrerà in Natale a Roma dove, ha detto, mangerà «cucina tipica australiana. Mi è mancata questa grande festa quando ero in prigione. Ci speravo ma non ero sicuro di farcela perché sapevo che da un punto di vista logico, forense la mia posizione era molto molto forte. Ma forte lo era sempre stata eppure non avevo avuto successo. Quindi non ero assolutamente sicuro che le cose sarebbero cambiate. Ma adesso eccomi qui e ringrazio Dio per questo».