Per il momento è destinato a restare un mistero insoluto sapere se tra gli armamenti dell'incrociatore Moskva che ora giace in fondo al Mar Nero, dopo essere stato centrato dai missili ucraini – o forse da un missile della Nato, come ha sostenuto l'ex consigliere di Putin, Sergei Markov- c'erano testate nucleari.
La conferma russa
A confermare che sulla nave vi era la reliquia della vera Croce di Cristo era stata la Tass, l'agenzia russa. All’inizio del 2020 il patriarcato di Mosca annunciò che il piccolo frammento sacro era stato acquistato da un anonimo mecenate d’arte per 40 milioni di euro allo scopo di essere donato alla flotta russa con sede a Sebastopoli. L'incrociatore missilistico Moskva fu scelto per ospitare il prezioso reliquiario. L'arciprete Sergiy Khaluta, decano del distretto di Sebastopoli della Chiesa ortodossa russa, spiegò che si trattava di un pezzo di legno di pochi millimetri, all'interno di una croce di metallo del XIX secolo, che a sua volta è conservata in un reliquiario speciale.
«Questa reliquia si trovava in una chiesa cattolica, fu acquistata da mecenati moscoviti che volevano rimanere anonimi, e fu la loro volontà a donarla alla marina. Sull'incrociatore Moskva c'è una cappella dove si svolgono le funzioni» spiegò padre Khaluta.
L'incrociatore Moskva è la nave principale del progetto 1164 Atlant. È stato commissionato nel 1983. Il principale armamento d'attacco della nave è costituito da 16 lanciatori di missili P-1000 Vulkan. L'incrociatore è stato oggetto di ammodernamenti imporanti nel corso degli ultimi anni.
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