Città del Vaticano - La battaglia sull'eutanasia continua a dividere. La Corte Europea di Strasburgo – la massima corte europea per i diritti dell'uomo - ha stabilito che la morte per eutanasia di una donna belga gravemente affetta da una forma di depressione nel 2012, non ha violato alcun diritto internazionale anche se ha criticato Bruxelles per non aver condotto un'adeguata ispezione del caso.
Il Belgio ha legalizzato l'eutanasia nel 2002, consentendo ai pazienti che soffrono di sofferenze fisiche o psicologiche non curabili e insopportabili di scegliere di porre fine alla propria vita. In Belgio un giudice ha inizialmente respinto la denuncia di Mortier, ma le autorità hanno riaperto il caso nel 2019 dopo aver scoperto che diversi documenti mancavano nel fascicolo di de Troyer. Tuttavia, nel 2020 un'altra revisione ha concluso che la morte della madre era avvenuta in conformità con la legge belga. Ora il collegio di sette giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo ha concordato, ritenendo che non vi sia stata alcuna violazione del diritto alla vita di de Troyer nel processo di eutanasia («Il diritto del ricorrente al rispetto della vita privata e familiare non è stato violato solo perché sua madre è stata sottoposta a eutanasia») tuttavia, i giudici hanno riscontrato un errore nel modo in cui è stata effettuata la necessaria revisione della morte della signora visto che Distelmans faceva parte del Consiglio federale per la revisione e di conseguenza non poteva garantire che la valutazione fosse indipendente. Il tribunale ha anche criticato le autorità belghe per la "mancanza di diligenza" nelle indagini.
In ogni caso la signora De Troyer aveva scritto a entrambi i figli un'email in cui diceva di aver richiesto l'eutanasia. La sorella di Mortier ha risposto all'e-mail dicendo che era triste ma che avrebbe sostenuto la madre. Il fascicolo mostra che i medici della de Troyer l'hanno incoraggiata a coinvolgere ulteriormente i figli, ma lei ha rifiutato.
Secondo le autorità belghe, circa 27.000 persone sono morte per eutanasia da quando la pratica è stata legalizzata 20 anni fa. L'eutanasia è ora legale in cinque Paesi europei: Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania e Spagna. La Svizzera consente il suicidio assistito dal 1942 e altri tre Paesi - Austria, Finlandia e Norvegia - permettono ai pazienti di interrompere i trattamenti che prolungano la vita in caso di malattie incurabili.