Papa Francesco contro vescovi e cardinali di curia, la "stilettata" per Natale: «Rischiamo di essere come dei lupi rapaci»

Dopo il provvedimento sulle benedizioni alle coppie gay la Chiesa non è mai stata tanto divisa

Giovedì 21 Dicembre 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco contro vescovi e cardinali di curia, la "stilettata" per Natale: «Rischiamo di essere come dei lupi rapaci»

Città del Vaticano - Cardinali che non si ascoltano e si giudicano «come lupi rapaci», relazioni tra curiali zuppe di «formalismi», sacerdoti pronti a condannare gli altri, incapaci di percepire la complessità della vita di fuori limitandosi ad applicare le regole, «ripentendo gli schemi».

Papa Francesco nel discorso di fine anno alla curia romana per lo scambio di auguri natalizi fa il punto della situazione, una sorta di bilancio del cammino svolto quest'anno. Al centro della sua attenzione colloca subito le relazioni umane. Probabilmente lo fa non a caso poiché la Chiesa in questo momento storico non è mai stata tanto lacerata al suo interno per una serie di provvedimenti che hanno suscitato perplessità, l'ultimo dei quali l'intervento del Dicastero della Fede sulle benedizioni alle coppie gay, firmato dal cardinale argentino Manuel Fernandez. 


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Francesco nel lungo discorso letto con una voce affaticata e il respiro pesante ha parlato di una vita «vita tiepida e superficiale». A suo parere è «urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Fratelli e sorelle, anche nella curia c’è bisogno di imparare l’arte dell’ascolto. Prima dei nostri doveri quotidiani e delle nostre attività, soprattutto prima dei ruoli che rivestiamo, occorre riscoprire il valore delle relazioni, e cercare di spogliarle dai formalismi, di animarle di spirito evangelico, anzitutto ascoltandoci a vicenda. Con il cuore e in ginocchio. Ascoltiamoci di più, senza pregiudizi, con apertura e sincerità» . E ancora, in un altro passaggio: «A volte, anche nella comunicazione tra di noi, rischiamo di essere come dei lupi rapaci: cerchiamo subito di divorare le parole dell’altro, senza ascoltarle davvero, e immediatamente gli rovesciamo addosso le nostre impressioni e i nostri giudizi». 

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Molto spesso Papa Francesco ha chiesto ai cardinali, ai vescovi, ai sacerdoti e ai dipendenti della Santa Sede di non essere inclini al gossip, al giudizio affrettato, al «chiacchiericcio». Nel testo preparato il Papa ha chiesto poi naturalezza e semplicità, criticando chi ricorre a trucchi. «Oggi è il tempo del trucco, tutti si truccano non solo il volo ma l'anima, si mettono in mostra, anche sui social». 

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Con i curiali si raccomanda di allenarsi ad ascoltare. «Camminando per le strade delle nostre città possiamo udire molte voci e molti rumori, eppure generalmente non li ascoltiamo, non li interiorizziamo e non ci restano dentro. Una cosa è semplicemente udire, un’altra cosa è mettersi in ascolto, che significa anche accogliere dentro». Il Papa indica la strada: di spogliarsi dalle «pretesa di sapere già tutto, dal rischio di pensare che basta applicare le regole, dalla tentazione di procedere, anche nella vita della Curia, semplicemente ripetendo degli schemi, senza considerare che il Mistero di Dio ci supera sempre e che la vita delle persone e la realtà che ci circonda sono e restano sempre superiori alle idee e alle teorie». Ai cardinali Bergoglio ha regalato un libro dal titolo, “Santi, non mondani” che raccoglie tutti gli interventi del Papa contro il gossip e il carrierismo. Anche questo un messaggio implicito.

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Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 19:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA