Exomars, sulle tracce della vita marziana: ultime ore prima del lancio della sonda europea

Sabato 12 Marzo 2016 di Paolo Ricci Bitti
Exomars, sulle tracce della vita marziana: ultime ore prima del lancio della sonda europea

dal nostro inviato
MOSCA Nevischia e i turisti allungano il passo sulla Piazza Rossa a Mosca, tappa obbligatoria intermedia sulla rotta che porta al cosmodromo russo di Baikonur, enclave russa in Kazakhstan da dove lunedì mattina staccherà l’ombra da terra e dalla Terra il razzo Proton con la sonda Exomars diretta a Marte.

Per la prima volta un oggetto italiano, il lander Schiaparelli, un concentrato di tecnologia avanzatissima, toccherà il suolo sul Pianeta Rosso dopo un viaggio di otto mesi. Alla lettera si dovrebbe dire “ammarterà”, ma stavolta, con molte ragioni, l’Accademia della Crusca non dovrebbe dare il via libera all’uso del verbo e tanto meno del sostantivo “ammartaggio”. Con la Luna era tutto più facile, anche poetico. Ci ripenseremo fra 20 o 30 anni quando, grazie alla formidabile messe di dati raccolti dalla missione Exomars, toccherà all’uomo. O a una donna, perché all’epoca una come la Cristoforetti, oggi 36enne, non avrà perso un grammo della determinazione che l’ha spinta a diventare astronauta. Partirebbe subito, come ogni suo collega pendolare con l’orbita terrestre.
 


Nel quartier generale moscovita dell’Agenzia spaziale europea non si fa nulla per nascondere la tensione: non è solo per il costo dell’impresa, un miliardo e 300 milioni di euro, ma perché in queste ore legioni di scienziati, tecnici, ricercatori vedono quindici anni di lavoro e di sogni in cima a 600 tonnellate di carburante che bruceranno a 3mila gradi per vincere la forza di gravità e lanciare la sonda verso Marte per una traiettoria curvilinea di 60 milioni di chilometri. E’ come se scoccaste una freccia da un auto che corre sul Gra per colpire una ruota della fortuna che gira vorticosamente dalle parti di Milano.
Del resto l’Europa – secondo il Times - ha già compiuto l’impresa del secolo, Novecento compreso, centrando con il lander Philae la cometa 67P distante in quel momento 560 milioni di km dopo un viaggio di dieci anni e di oltre un miliardo di chilometri. La freccia di prima, questa volta, dal Racciordo avrebbe dovuto centrare il bersagio a New York. Per riuscirci non basta sapere bene le tabelline, ma bisogna essere parecchio visionari.

Ma alla fine quante possibilità vi sono per la missione Exomars di trovare tracce di vita su Marte e anche di altri elementi utili a favorire la successiva missione dell’uomo?

«La missione europea ExoMars 2016 è un'opportunità per l'Europa con l'Italia che ha un suo ruolo guida con l'industria nazionale Thales Alenia Spac. Decisiva per la preparazione della seconda parte della missione del 2018 in cui verrà realizzata la perforazione della superficie di Marte, alla ricerca della vita su un pianeta che non mostra, attualmente, questa presenza con evidenza». Il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, spiega così l’importanza della missione che vede la la collaborazione dell’Agenzia spaziale europea e, con la regia dell’Agenzia spaziale italiana, di aziende quali Thales Alenia Space Italia, Finmeccanica, Telespazio e Altec. «Sarà importante chiarire -ha aggiunto il numero uno dell'Asi- i tanti misteri aperti di questo pianeta, nostro compagno geologico, visto che su Marte c'è acqua sotto diverse forme nel sottosuolo». «Non è sorprendente -ha chiarito- che non sia stata ancora trovata vita su Marte perchè le radiazioni cosmiche hanno sterilizzato tutto. Noi cerchiamo tracce di carbonio». 

 

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 09:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA