Nell’ultima sequenza di “2012”, un filmone che uscì nella sale quell’anno, gli umani sopravvissuti ad un disastro climatico si affollano davanti al portellone chiuso di una nave.
BIGLIETTI
È difficile non vedere nella giornata di oggi un senso metaforico che va ben oltre il tennis giocato. Riprendere possesso (al di là delle sporadiche presenze che nel settembre scorso furono concesse per semifinali e finale e che ebbero più il gusto di una boccata d’aria che non di un reale cambio di direzione) del Foro è un atto che assume le sembianze dei una ripartenza così concreta che avrebbe scatenato la gioia di Arrigo Sacchi, il tecnico che su quel termine poggiò un’intera filosofia calcistica. Un evento talmente degno di essere santificato da portare gli organizzatori a decorare con delle immagini adesive alcune paratie del Centrale: fatto questo auspicato e mai realizzato dall’inaugurazione, avvenuta nell’anno domini 2010. Ogni celebrazione ha le sue regole però e non va dimenticato. Ricordate dunque che non ci sarà al Foro alcun botteghino aperto: i biglietti eventualmente disponibili per oggi e le giornate che verranno sono acquistabili esclusivamente online. Il Parco è suddivido in tre aree, tassativamente impermeabili fra loro: Centrale (2415 posti), Grand Stand Arena (1493 posti) e Pietrangeli più campi secondari (590 posti). Chi entra in un’area può sostare solo in quella e da quella uscire. Bisogna presentarsi con indossata la mascherina FFP2: a chi dovesse esserne sprovvisto sarà fornita una mascherina regolamentare. Sedici termoscanner sottoporranno tutti i presenti ad un controllo della temperatura corporea.
MATTEO PADRONE DI CASA
Inutile dire che il sacerdote di questa celebrazione sarà Matteo Berrettini che ieri ha battuto Millman 6-4 6-2: «Il pubblico mi è mancato tantissimo perché questo è uno posto veramente speciale per me» ha detto Matteo. E ne ha ben donde dato che è a casa. Il momento clou della giornata e della ripartenza sarà a mezzogiorno: con una appassionante appendice alle sette di sera quando, sempre sulla Grand Stand Arena, l’altro azzurro rimasto in gara, Lorenzo Sonego (6-4 6-4 a Mager), affronterà Domink Thiem. Sul Centrale avrebbe dovuto giocare Jannik Sinner qualora avesse superato Rafa Nadal: ma così non è andata perché tra Rafa e Jannik (visibilmente rabbuiato a fine match: coraggio ragazzo, non si impara in quattro e quattr’otto a uccidere tennisticamente uno che non muore mai) c’è ancora un gap. In via di assottigliamento ma c’è ancora. Valga per lui l’elogio che gli ha rivolto Rafa («È già un giocatore completo e un grande combattente») e sappia che Roma lo aspetta. A 19 anni si può anche perdere in due set con Nadal: ma la sconfitta di ieri ci dice che Jannik sta costruendo un bellissimo futuro da top. Ma oggi sarà soprattutto una giornata di festa. E tutta l’Italia (non solo Roma) spingerà Matteo e Lorenzo. Oggi loro saranno i testimonial non solo del momento gustoso che sta vivendo il tennis italiano; ma soprattutto di un Paese, il nostro, che vuole avere la certezza che si riaprono i tornelli perché la notte è finita.