Plusvalenze, una telefonata allarma la Roma. Quel colloquio tra i dirigenti juventini: «Spinazzola-Pellegrini non si può fare»

L’ex presidente giallorosso Pallotta: «Nessun errore nelle nostre operazioni»

Giovedì 6 Aprile 2023 di Valeria Di Corrado
Plusvalenze, una telefonata allarma la Roma. Quel colloquio tra i dirigenti juventini: «Spinazzola-Pellegrini non si può fare»

«Hai fatto un fuori giri! Spinazzola-Pellegrini non puoi farlo!». In questa intercettazione tra due dirigenti juventini, Cherubini e Bertola, captata dai finanzieri di Torino e ora confluita nell’indagine della Procura di Roma sul club giallorosso, ci sarebbe la prova del dolo con cui venivano realizzate le cosiddette «operazioni a specchio».

Si tratta - come spiega l’avviso di garanzia notificato mercoledì scorso al management vecchio e nuovo di Trigoria - delle compravendite sospette in cui due società sportive (in questo caso Juve e Roma) «si accordano per scambiarsi calciatori sovrastimandone il valore di mercato allo scopo di minimizzare il flusso di cassa» e «coprire le perdite di esercizio». I militari del Nucleo di polizia economica finanziaria della Capitale, oltre ad aver sequestrato documentazione contabile, appunti e una decina tra computer e hard disk negli uffici romani di piazzale Dino Viola e viale Tolstoj e in quelli di Formello, hanno acquisito le valutazioni estrapolate dal sito tedesco Transfermarkt su 11 operazioni sospette fatte dall’As Roma e 7 dalla Lazio. È emerso che il valore, con cui i due club capitolini scambiavano i calciatori con gli altri club, fosse superiore del 30-50 per cento rispetto a quello contenuto nei “pagellini” di Transfermarkt. In particolare, per quanto riguarda la società giallorossa, oltre a Luca Pellegrini approdato alla Juve al posto di Leonardo Spinazzola, sono finite al centro dell’indagine le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti, i nomi all’attenzione degli inquirenti, oltre Spinazzola, sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall’Atalanta e di Kumbulla dal Verona.

«LA PISTOLA FUMANTE»

Ma come ci hanno insegnato inchieste precedenti, non basta certo questo per dimostrare il “magheggio” delle plusvalenze. Nel caso della Roma, però, la consapevolezza degli indagati sui prezzi gonfiati ad arte negli scambi tra società calcistiche, sembrerebbe accertata nella telefonata del 22 luglio 2021 tra Federico Cherubini (attuale responsabile dell’area tecnica della Juve) e l’ex direttore finanziario Stefano Bertola. I due parlano della cessione di Spinazzola al club giallorosso per 29,5 milioni di euro, avvenuta il 30 giugno 2019, che ha consentito alla società bianconera di iscrivere in bilancio una plusvalenza di 25.898.000 euro. Operazione avvenuta contestualmente all’acquisto da parte della Juve di Pellegrini per 22milioni di euro. «Hai fatto un fuori giri! È una coda lunghissima… e che ti ha portato a fare delle operazioni che altrimenti in un contesto di normalità non puoi fare… Spinazzola-Pellegrini non puoi farlo!». «Perché quando mi dicono Pellegrini… “quanto guadagna Pellegrini?”, “2 milioni e 2”, “ma siete scemi?”, questo… “ma siete scemi?”. Noi l’operazione Spinazzola-Pellegrini… diamo Spinazzola che ha 800mila euro di contratto, prendiamo Pellegrini a 2 milioni e 2, con un delta di 7 milioni a favore nostro che ce lo siamo rimangiato di incentivi all’esodo in due anni». Altre prove, per rinforzare il quadro accusatorio, potrebbero arrivare da chat, email e dalle testimonianze dei calciatori scambiati a prezzi artefatti. Ma anche dai documenti contabili acquisiti dai finanzieri durante le perquisizioni: oltre alle fatture degli stipendi, infatti, sono state sequestrati altri tipi di rapporti economici con i giocatori (sponsorizzazioni, ecc.). James Pallotta, ieri, si è schermito così: «Non c’è stato mai nessun problema nelle nostre operazioni di mercato».

 

LA GIUSTIZIA SPORTIVA

La Procura di Tivoli potrebbe trasmettere gli atti al procuratore della Figc Giuseppe Chiné in breve tempo. Soltanto che quest’ultimo vorrebbe comunque inserire il fascicolo biancoceleste insieme a quello di Juve, Roma, Atalanta, Sassuolo direttamente nel secondo filone delle plusvalenze legate alle cosiddette “partnership sospette”. Di conseguenza, le tempistiche del giudizio sportivo potrebbero dilatarsi parecchio e un eventuale processo sportivo (con patteggiamenti, multe o penalizzazioni) slittare addirittura nel 2024. Tutto rimandato al prossimo campionato. 

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 12:35
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