Spalletti: «Le scommesse? La Nazionale può aiutare i giovani, ma attenzione agli sciacalli. Berardi? Un pugile da peso massimo»

Il ct lancia l'attaccante del Sassuolo e pensa a Soulé e Colpani\\

Sabato 14 Ottobre 2023 di Alessandro Angeloni, nostro inviato a Bari
Spalletti

Lucinao Spalletti stasera lancerà Domenico Berardi come ala del suo tridente e per il futuro apre a Matias Soulé, 21 anni, attaccante italo-argentino della Juve in prestito al Frosinone, e ad Andrea Colpani, 24 anni, centrocampista del Monza.

Un futuro molto prossimo, forse anche a novembre, quando l’Italia chiuderà le partite del Girone C con Macedonia del Nord (a Roma) e Ucraina (a Leverkusen). Nella classica intervista Rai del giorno della partita, ovvero quella di stasera contro Malta, il ct è tornato sui temi morali e l’allontanamento forzato di Zaniolo e Tonali, ma ha toccato anche questioni strettamente tecniche. Berardi leader nel Sassuolo, deve esserlo anche in Nazionale, questo Spalletti si aspetta da Mimmo, ormai quasi trentenne.

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«Per quello che ha mostrato con la maglia del Sassuolo, Berardi leader già lo è. Poi si deve completare il percorso delle tue espressioni, quando sei dentro nel livello top. Qui deve fare le cose che fa nel Sassuolo e dimostrare di essere un calciatore forte, lui ha il ko in canna, è un pugile peso massimo». Poi ecco Soulé e Colpani: calciatori dell’Italia del futuro? Spalletti non si nasconde e tende la mano. «Uno l’ho sentito (Soulé, ndi), uno no, sono calciatori nel nostro mirino. Li stiamo guardando, stanno facendo benissimo. Bisogna creare l’opportunità a chi spinge da sotto, finché non arriva una bella spinta bisogna mantenere una certa sicurezza, che un calciatore più maturo ha». Insomma, devono crescere ancora prima di togliere il posto agli uomini di esperienza già presenti in azzurro. Che resta un esempio proprio per i giovani, alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi, con l’allontanamento per le indagini sul calcio scommesse, di Tonali e Zaniolo.

 

«Non è che tutte le cose vengono a te, qualcuna viene anche per te, per imparare, perché magari non hai chiari nella testa certi comportamenti. Non possiamo obbligarli a pensare come noi, ma possiamo far avere loro dei dubbi su un certo modo di agire. E la Nazionale serve anche a questo». Nel Basket americano, ad esempio, ai giovani viene subito detto quello che non devono fare, chi non possono frequentare etc. Si formano dall’inizio del loro percorso. «I calciatori incontrano tanta gente e diventa dura dirgli queste cose, chi frequentare o meno. Il calcio è un palcoscenico, sono osservati, spiati, presi di mira, debbono avere attenzione continua su quello che fanno. Tutti parlano di loro, anche noi lo facciamo. Vengono qui ragazzi giovani, che devono sapere che non andrà tutto bene: nel consumare la vita, gli capiteranno cose su cui farsi trovare pronti e reagire. Perché qualcosa succederà sempre. Essere leggeri, scanzonati, senza prevedere il dolore, le difficoltà, non è sempre corretto, devi prepararti a tutto. Perché qualcosa accade sempre».

Spalletti ha poi continuato il proprio ragionamento ai microfoni di RaiSport: «I calciatori devono sapere che sono personaggi famosi e che ci sono altre tipologie e altre professioni dove si diventa altrettanto famosi andando a spiare, andando ad osservare quello che sono i comportamenti dei personaggi famosi: sciacallare un po' su quello che loro fanno per avere altra pubblicità. Questo fa parte di avere delle conoscenze di quello che sei e in che contesto vivi. Perché se non ce la fai ad essere una persona di valore, se non ce la fai a resistere a queste tentazioni, perlomeno devi usare il ragionamento, l'intelligenza di andare a sfogare queste tue necessità personali in qualcosa che non disturbi la tua professione, la tua possibilità di vivere una vita importante».

Ultimo aggiornamento: 16:23
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