La cosa migliore al fischio finale è la classifica, con un punto decisivo in più verso lo scudetto, visto il pareggio della Lazio. Ma tutto il resto scricchiola, perché la Juve va avanti 2-0 poi crolla, si fa rimontare fino al 3-2 per il Sassuolo e la riagguanta solo nel finale con Alex Sandro. C’è parecchio da analizzare, e i 9 gol subiti nelle ultime tre partite (due punti conquistati) sono il segnale di un malessere che va curato in tempo per la Champions.
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Lo scudetto non sembra più in discussione, ma per sognare in Europa serve di più. Sarri aveva intuito che al Mapei ci sarebbe stato da soffrire, ma così è troppo. L’uno due micidiale Danilo - Higuain ha illuso, la Juve inizia a sbandare insieme ai suoi difensori centrali, Chiellini (titolare a sorpresa) e de Ligt. Il capitano torna titolare dopo 5 mesi ma va in affanno ed è costretto ad abbandonare il campo all’intervallo, per noie fisiche. De Ligt accusa il solito problema alla spalla destra - e a questo punto si valuterò l’operazione chirurgica magari a fine stagione - e l’incertezza delle due colonne bianconere contagia i compagni. La Juve va in difficoltà mentre il Sassuolo alza il ritmo, sfiora il gol - ma Szczesny si supera - e alla fine passa con un’azione insistita Muldur, Caputo Djuricic, palla all’incrocio e partita riaperta.
De Zerbi capisce che è il momento di insistere mentre la Juve va in bambola, l’unico a reagire è Szczesny.
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