Chiamatelo, se volete, lo Special team. È la squadra di Mourinho, cinque uomini voluti e ritenuti fondamentali per quella, che non più tardi di una decina di giorni fa, il tecnico ha definito una «Mission Impossibile». Ossia, tornare a vincere. E per farlo, José ritiene indispensabile possedere un grande staff: «Quando prendo delle decisioni importanti, mi assicuro di avere tutte le informazioni possibili. E per questo, mi circondo di persone giuste». Alias, il suo gruppo di lavoro. Il tecnico sbarca a Roma venerdì. A precederlo ci ha pensato Stefano Rapetti, il nuovo responsabile della parte atletica. Classe ‘76, professionista di alto livello con esperienze alle spalle con Inter (proprio quella del Triplete), Empoli, Sampdoria, Manchester United, Milan e Torino. L’head of fitness lavorerà a stretto contatto con Carlos Lalin (addetto alla riatletizzazione). Nato nel 1950 a Caracas fino a 14 anni ha vissuto in Venezuela per poi trasferirsi in Spagna dove si è laureato in educazione fisica. Ha iniziato a lavorare con il Deportivo La Coruna, poi Valter Di Salvo, un’istituzione nel campo, lo ha portato al Real Madrid. E qui ha conosciuto Mou. Toccherà però a Rapetti far correre la Roma. Che in realtà, aspettando il via ufficiale del 6 luglio, già muove i primi passi. Ieri Zaniolo, El Shaarawy, Calafiori, Darboe, Diawara, Ibanez, Kumbulla, Reynolds, Smalling e Veretout si sono sottoposti al tampone molecolare e da oggi inizieranno a lavorare. A seguire lo Special One, oltre a Lalin e Rapetti, ci saranno Joao Sacramento (il vice), Nuno Santos (preparatore dei portieri: saluta Savorani) e Giovanni Cerra, il match analyst del gruppo. Romano e romanista, 37 anni, originario del rione Monti, si rapporterà con una figura scelta invece dal club. Si tratta di Michele Salzarulo (department match analyst), anche lui un passato all’Inter come capoanalista.
TOTTI
Curiosità: Cerra fa parte dello Special Team dal 2013.
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