E’ stata una discesa, in tutti i sensi. Federica Brignone, dopo l’argento nello slalom gigante, ha perso la bussola: oggi a Yanqqing è arrivato un terribile trentunesimo posto nella prova di discesa libera. La trentunenne milanese a fine gara è sconsolata: «E’ andata malissimo. Con questa pista non ho mai trovato feeling, anche oggi è stato così». Che fosse una giornata no, lo si era capito già dalla terza curva, quando Federica è scivolata. Metro dopo metro, l’italiana ha frenato sempre di più, come se avesse timore nel forzare e fosse inibita. Il suo mea culpa è tanto sincero quanto sconfortante: «Non riesco a fare nessuna differenza, vado bene solo nelle quattro curve di muro. In tutto il resto faccio schifo». I Giochi di Federica però non sono mica finiti, e data l’assenza della fortissima Petra Vlhova (tornata in Slovacchia per un tendine infiammato), l’azzurra potrebbe conquistare il podio della rivincita in Combinata. Ma per farlo – oltre a tenere a bada campionesse del calibro di Mikaela Shiffrin e Michelle Gisin – Brignone deve fare ordine dentro di sé. «Vado in tilt mentalmente - ha detto dopo la prova di oggi - non sono né appoggiata né chiusa, non me la sento di fare velocità».
L'annuncio
Federica ha poi colpito i giornalisti quando ha annunciato la sua futura assenza ai Giochi di Milano-Cortina. Il motivo è presto detto: «Sarà tutto sparso, mancherà lo spirito olimpico. Qui in Cina – nonostante il covid, tra atleti si sta tutti assieme, si vedono persone diverse tutti i giorni». Tutto questo alle Olimpiadi del 2026 non esisterà, «e sarà un dispiacere. Va bene sfruttare le strutture, va bene non consumare e non costruire nulla di nuovo, dal punto di vista ecologico sarà assai meglio, ma da quello olimpico non sarà bello».
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