Nazionale, Conte: «Esperienza fantastica, ma mi sentivo chiuso in un garage. Non dico addio all'Italia»

Lunedì 21 Marzo 2016
Nazionale, Conte: «Esperienza fantastica, ma mi sentivo chiuso in un garage. Non dico addio all'Italia»

Inviati dall’Inghilterra e da molti paesi stranieri, tutti lì per Conte, Ct in fuga dall’Italia subito dopo l’Europeo, destinazione Londra sponda Chelsea.

Quaranta minuti di conferenza stampa, quasi tutta sul suo futuro: «Ci ho pensato bene - ha detto Conte - e poi ho deciso serenamente. Volevo parlare col presidente Tavecchio, l’uomo che mi aveva fortemente voluto. E’ stata una scelta molto ponderata. A ottobre, dopo la qualificazione europea ero molto felice anche per come il gruppo aveva risposto alle cose in cui credevo, provavo una gran soddisfazione. Poi sono passati quattro mesi senza fare niente e sono tornati fuori i dubbi. Ho pensato che per altri due anni sarebbe stato così, avrei fatto troppa fatica a restare in garage…».

Sì, Conte ha usato proprio questa metafora per ribadire un concetto che aveva già espresso ovvero il desiderio di tornare a respirare il profumo dell’erba:
«Bisogna capire dove si è felici. Mi rimproverano di aver detto ora che andrò via, ma io sono chiaro anche a costo di creare polemiche. La trasparenza alla lunga paga, sono fatto così: voglio continuare sempre a guardare in faccia tutti. Gli azzurri potrebbero non riconoscere più il loro generale? Generali o lo si è sempre o mai… Non si diventa…». Non parla mai del Chelsea, però: “Non è una parola tabù, come non lo sono altre. Di sicuro voglio tornare ad allenare un club. Dopo l’Europeo vedremo se è straniero o italiano. Il calcio inglese è sicuramente molto interessante per calciatore tecnici». Il Ct azzurro ha sottolineato che il suo non sia un addio al calcio italiano, anche se è tornato sulle polemiche del passato: «Sono nato e cresciuto qui, perché dovrei dire addio. Bisogna capire se sei incudine o martello e io sono stato un’incudine, come lo era stato Prandelli e come lo sarà chi mi succederà. Il presidente mi dice che certe cose verrano riviste e devo credergli… Però dico anche che dopo la delusione mondiale eravamo ripartiti con certi presupposti, salvo invece dopo fare come i gamberi… E poi non capisco perché ogni cosa doveva essere letta contro di me o in favore. Quello che dovevamo fare era per l’Italia e gli italiani, non per Conte…».

Gli chiedono come stia: «Carico, pronto ed eccitato per questo appuntamento importantissimo. Sappiamo che sulla carta ci sono squadra più forti di noi, ma col lavoro e col modo che abbiamo di essere squadra possiamo colmare il gap. La finale di Coppa Italia? Conservo ancora una piccola speranza che venga anticipata, vorrei dare 5-6 giorni di riposo ai giocatori dopo una stagione stressante». Amichevoli di lusso con Spagna e Germania: «Serviranno per testare il nostro spessore. Bernardeschi e Giorginho sono qui perché sono voci espresse dal campionato, lo meritano». Infine il tifo per Ranieri: “Persona per bene, grande allenatore. In carriera ha dato tanto di più di quanto abbia ricevuto, spero che la favola Leicester sia a lieto fine, Ranieri merita tutto questo
».

Ultimo aggiornamento: 17:46
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