Il problema non era solo Ciro Immobile, come non è solo Andrea Belotti.
Insomma, siamo tornati al 2018, l’alba della gestione Mancini. Quell’Italia, in fase di assestamento dopo l’eliminazione dal Mondiale russo, non trovava con facilità la via della rete e lui sperimentava il tridente leggero, a volte con Insigne, Chiesa e Bernardeschi, prima di affidarsi a Ciro. Nelle prime dieci partite della sua gestione solo in due occasioni la squadra aveva segnato più di una rete, con l’Arabia Saudita e con la Finlandia. Per poi trovare la goleada con il Liechtenstein (tra i vari attaccanti, quella sera vanno in gol Quagliarella e Pavoletti, più Kean ancora nel giro azzurro, seppur a singhiozzo). L’equilibrio trovato con la presenza stabile di Immobile ha mascherato il problema – spesso gli avversari non erano all’altezza e qualche goleada è stata messa a segno – e l’Italia ha potuto contare sulle reti dei centrocampisti, come Barella, Jorginho, o come le sorprese europee Locatelli e Pessina, due reti a testa. L’Italia alla fine è stata un rullo compressore sia per vittorie (30) sia per le reti totali, 102, arrivate con 32 giocatori diversi. Il problema è che da una media di 2,26 a partita, dopo aver perso Spinazzola, gli azzurri sono scivolati in modo quasi preoccupante, arrivando a segnare con il contagocce: sette partite, sette gol, uno ogni 90’, esclusa la sfida con la Lituania (5-0).
SCAMACCA SI SCALDA
Il ct, non avendo il titolare Immobile, ha provato anche il falso nueve, inserendo Chiesa al centro, con Berardi a destra e Insigne a sinistra. Un trio che potremo rivedere anche domani a Belfast. Ma non sono escluse sorprese: Scamacca, convocato dopo il forfait di Ciro, è in lizza per un posto. Lui è un centravanti d’area, forte fisicamente. Inesperto, questo sì: una sola presenza, contro la Lituania, lo scorso 8 settembre. Difficile rivedere Belotti tra i titolari. La caccia al gol sarà affidata a Berardi, che contro la Svizzera ha cercato di svegliare il gruppo e in parte c’è anche riuscito. L’attaccante del Sassuolo è stato utile pure all’Europeo, quando nelle prime partite aveva scavalcato Chiesa, giocando da titolare le prime due partite. Chissà. Fosse lui l’uomo della Provvidenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA