Lazio, c'è un mago per volare: Luis Alberto a caccia del primo assist Champions

Giovedì 29 Aprile 2021 di Alberto Abbate
foto Rosi

È un poeta maledetto. Quando tocca il pallone è assenzio, fuori dal campo resta invece indigesto. Contro Napoli e Milan non è esploso, adesso deve scoppiare il vero Luis Alberto per lo sprint Champions. La caviglia si gonfia, lo sta tormentando, ma la sua voglia è il più gran bel segno. Una volta si fermava al primo pizzico, adesso gioca con qualunque acciacco. È cresciuto, lo spagnolo, sta dimostrando sacrificio e attaccamento alla Lazio. Dopo l’operazione improvvisa d’appendicite aveva anticipato pure il suo rientro, eppure qualcuno ancora non gli perdona nessuna uscita fuori luogo. Non solo quella d’inizio stagione contro l’aereo e Lotito, ma anche l’ultima con la maglia lanciata per terra in occasione della sostituzione contro il Benevento. Non è simpatico, Luis Alberto, è un leader tutt’altro che silenzioso, ma è un Mago vero. Anche a metà servizio, Inzaghi non prescinde mai dal suo genio. Lo ha protetto e sempre continuerà a considerarlo al centro del suo progetto. Pure se il futuro dello spagnolo dipenderà dalla sua permanenza alla Lazio.

In realtà, il numero 10 è blindato da un rinnovo a 3 milioni annunciato a settembre e firmato a luglio scorso, ma Lotito non ha mai dimenticato la diatriba scoppiata sugli stipendi e rientrata solo grazie al lavoro diplomatico di Peruzzi e del tecnico. Il presidente si siederebbe però a trattare solo di fronte al giusto prezzo: sotto i 70 milioni non c’è scampo, il caro Siviglia è avvisato. 


ZERO ASSIST 


Croce e delizia della Lazio. Luis Alberto è il fenomeno ribelle dello spogliatoio, ma anche la mente del gruppo. Forse per questo i compagni spesso gli perdonano tutto, persino la mancanza di rispetto a ogni cambio. Eletto miglior centrocampista dello scorso campionato, quest’anno è sfortunato. Non calcolato nemmeno l’ultimo assist per Correa sul raddoppio, lo spagnolo resta ancora a quota zero. Incredibile per uno che nell’ultima stagione ne aveva messi addirittura 16 a segno. Per carità, stavolta ha otto gol come bottino, ma non possono bastare per uno del suo talento. Nel 2018 arrivò addirittura a 11 reti e 14 cioccolatini nel curriculum. Nelle prossime partite cercherà di mettere il turbo, caviglia permettendo. Anche perché, dal suo sbarco a Formello, non è mai successo che sia rimasto a secco. Persino nell’annata (2016/17) più difficile dell’ambientamento, con appena 9 gare (4 da titolare) giocate, Luis Alberto si laureò con doppio assist decisivo. 

GIALLO E SPAGNA 


L’Europeo può essere un ulteriore incentivo perché a breve si apriranno nuove chance per il suo sogno. Risale ormai all’11 novembre 2017 l’ultima apparizione in Nazionale dello spagnolo: l’allargamento delle rose a 26 giocatori potrebbe finalmente ripremiarlo tre anni dopo. Luis Alberto ha sei giornate per convincere Luis Enrique a chiamarlo. Non può permettersi nessun passo falso, non può perdersi mezzo turno. Ecco perché deve scongiurare il prossimo giallo. In realtà, in ansia per una sua eventuale assenza, c’è Inzaghi e tutta la Lazio. È diffidato e non è il solo. Contro il Genoa Inzaghi dovrà già rinunciare al pilastro Acerbi, sostituito probabilmente da Hoedt in vantaggio su Parolo. Quest’ultimo diffidato insieme a Fares, Pereira, ma sopratutto, oltre a Luis Alberto, anche al big Milinkovic a centrocampo. Intanto si rivede finalmente Caicedo in campo a Formello. Probabilmente anche il suo prossimo addio non lo spinge a forzare il rientro. Capitan Lulic invece darà tutto sino all’ultimo, anche se rimane deluso da non aver ricevuto nessuna chiamata per conoscere il suo destino. Lui, quello del 26 maggio. 

Ultimo aggiornamento: 18:49
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