Juventus, oggi la sentenza: gli scenari possibili (e come può cambiare la classifica)

Difficile che il ricorso bianconero venga respinto. Dunque, o annullamento dei -15 o sconto successivo

Giovedì 20 Aprile 2023 di Alberto Abbate
Juventus, oggi o domani la sentenza: i due scenari più reali (e come può cambiare la classifica)

Il verdetto sul destino della Juve in questo campionato resta nel limbo per almeno un giorno, ma c'è già un indirizzo forte sul risultato: difficile che il ricorso bianconero venga respinto. Dunque, o annullamento dei -15 o sconto successivo. Il Collegio di Garanzia, riunito a Sezioni Unite e presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli, ieri ha sciolto la camera di consiglio poco dopo le 19, oggi o domani atteso il giudizio, lunedì è il termine ultimo. La classifica può essere riscritta subito, aspettando poi un nuovo processo sportivo oppure un patteggiamento bianconero sull'altro "filone stipendi" di Torino. Clamoroso ieri al palazzo H del Coni, con tanti tifosi juventini in fibrillazione fuori accanto all'obelisco. La spallata ai 15 punti di penalità inflitti alla Juventus sul "caso plusvalenze" dalla Corte federale d'Appello arriva dall'arringa conclusiva della controparte rappresentata solo dal procuratore Generale, Ugo Taucer, alla fine di quasi tre ore (14.35-17.15) di dibattimento dinnanzi al Collegio: «Temo ci sia una carenza di motivazioni riguardo la determinazione dei punti per violazione dell'art.4. Dunque, auspico il rinvio alla Corte per una rimodulazione con un nuovo giudizio». Tradotto, sanzione sproporzionata rispetto alla richiesta di 9 punti della stessa Procura federale, che però - con soddisfazione della Figc al riguardo - ha agito nel modo giusto: «L'operato è corretto assicura Taucer e la Corte lo ha recepito. Per questo respingo invece le argomentazioni della Juve, spesso sul merito, sull'illegittimità del procedimento». Già perché il pool dei 6 legali bianconeri, sotto l'occhio vigile in prima fila del presidente Gianluca Ferrero e dopo l'immediata espulsione del Codacons (che ora tramite l'avvocato Lubrano parla di «abuso di atti d'ufficio» per non essere stato ammesso), si concentra subito sulla revocazione di un processo già archiviato in ben due gradi di giudizio.

REVOCAZIONE IN BILICO

La Vecchia Signora chiede l'annullamento in toto della sentenza della Corte federale d'Appello dello scorso 20 gennaio, l'avvocato Maurizio Bellacosa è durissimo: «60 milioni contestati in un triennio a fronte dei ricavi di un miliardo incidono del 3,6% sul bilancio. E se c'è stata un'alterazione lì, non può esserci stata sul campo perché le plusvalenze avrebbero fatto un danno sportivo. La Juve è stata prosciolta per 15 operazioni in un doppio giudizio perché non esisteva un criterio algoritmico per stabilire un prezzo. Poi sono arrivate 14mila pagine da Torino dove ci sono intercettazioni e un foglio A4 come libro nero, ma nessuna prova di un valore gonfiato che possa portare a una revocazione di una sentenza passata in giudicato, creando un precedente pericoloso. La Procura allora cambia l'oggetto del giudizio e la Corte improvvisamente contesta un sistema fraudolento e l'affare Pjanic-Arthur fondamentale a livello argomentativo, nemmeno inserito nel deferimento, rinnegando se stessa rispetto al 27 maggio.

E per dare i -15, una riformatio in peius folle, utilizza un sistema ibrido: parte dall'art 31 sul bilancio e prende un pezzo dell'art 4 e uno del 30 ovvero lealtà e alterazione del risultato sportivo. Il primo articolo, per il quale è prevista solo l'ammenda, esclude il secondo. Chiediamo l'annullamento secco, senza il rinvio, anche per evitare il rischio di sei gradi di giudizio». E non solo: la Corte federale d'Appello dovrebbe cambiare i componenti, aspettare teoricamente un mese (anche se potrebbe servirne meno) le motivazioni del Collegio di Garanzia e poi fissare dopo 20 giorni un nuovo atto. I tempi si dilaterebbero forse oltre la fine dal campionato e si rischierebbe la contemporaneità con l'altro processo sul "filone stipendi" di Torino.

NESSUN CONTRADDITORIO

Ieri la Procura federale e Chiné non si è costituiti a giudizio. Ecco perché il dibattimento dinnanzi al Collegio di Garanzia è quasi un monologo bianconero. L'avvocato Nino Paolantonio evidenzia il contrasto tra il Codice di Giustizia Coni e quello federale in merito alle possibilità di rendere ammissibile un ricorso per revocazione come accaduto in questo caso. Per il Coni è «un procedimento straordinario solo per errore di fatto». Sulla mancanza di «fatti nuovi», punta l'avvocato Angelo Clarizia: «Non c'è nulla di nuovo non solo nei fatti ma anche nella condotta fraudolenta e dell'eventuale intenzionalità e sistematicità. L'intenzione non è una prova, ma un pensiero. Sono tutti termini presenti nel deferimento e nelle sentenze di primo e secondo grado». Un concetto ribadito dal quarto legale del club Davide Sangiorgio, che cita le famose carte Covisoc, e da Nicola Apa, che difende Paratici: «Inibito per disapplicazioni contabili che nulla c'entrano col suo ruolo. E la Figc omette la nota dopo un anno, nonostante i nostri ricorsi vinti al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato che ha stabilito illegittimo il diniego». Flavia Tortorella, avvocato di Federico Cherubini, mette in evidenza che - Codice di Giustizia Coni alla mano «non può esserci revocazione anche a fronte di fatti nuovi se non ci sono state sanzioni, come è avvenuto nel suo caso».

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 08:45
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