Sarebbe potuta andare anche peggio, ma certo.
LE DIFFIDE
È ormai acclarato che il nostro andare verso il Qatar non sarà una passeggiatina tra rive bordate di gigli. Contro la Macedonia giocheremo giovedì 24 marzo, mentre sul campo del Portogallo (o della Turchia) martedì 29: e va segnalato che la sfida casalinga andrà in scena con ogni probabilità all’Olimpico di Roma – anche se non è ancora da escludersi del tutto l’idea dello Stadium di Torino. Al di là della sede, il nodo della vicenda è legato alla preparazione di un impegno tanto colossale. Perché non è inutile ricordare che, almeno per il momento, l’Italia non giocherà più neppure mezza partita fino al 24 marzo. Così la Mancini e Figc hanno steso il progetto sul tavolo e hanno cominciato a studiare soluzioni. Intanto sarà organizzato uno stage nella settimana del 30 gennaio, già privo del campionato per le convocazioni sudamericane. E poi si valuta l’ipotesi di rinviare l’intera 30esima giornata di Serie A (con il derby di Roma), in programma quattro giorni prima della partita tra gli azzurri e la Macedonia.
Benché le parti non abbiano avviato colloqui in via ufficiale, un’opzione potrebbe contemplare la soppressione tout court della semifinale di andata o di ritorno di Coppa Italia (che quindi si giocherebbe in gara secca) e di riflesso lo spostamento del 30esimo turno al 2 marzo o al 20 aprile. Il tutto, in sintesi, per consentire alla nostra Nazionale di radunarsi 96 ore prima del previsto. Rimane comunque vivo il sogno di organizzare un’amichevole per la fine di gennaio, anche perché il ct dovrà collaudare la squadra, sfruttando magari alcuni oriundi: tipo Luiz Felipe, Ibañez e Joao Pedro. D’altronde gli azzurri rischieranno di presentarsi ai playoff con la valanga di dieci diffidati: ovvero Donnarumma, Chiellini, Toloi, Barella, Lorenzo Pellegrini, Pessina, Tonali, Bernardeschi, Chiesa e Insigne. Trattandosi di un drammone che invischia 107 giocatori impegnati nei playoff, la Fifa adesso sarebbe orientata ad annullare le diffide. A breve sapremo. Neppure la Macedonia, comunque, sarà clamorosamente debole. Ora 67esima nel ranking Fifa, la squadra del ct Milevski in genere si distende in campo mediante 4-4-2 e, tra l’altro, un ruolo primario lo ricopre Elmas del Napoli, spesso schierato sulla destra per la capacità di aiutare le punte Trajkovski, l’ex Palermo, e Milan Ristovski. Ennò, nessun alibi: serviranno i veri campioni d’Europa.