Lo psicoterapeuta: «Le porte chiuse proteggeranno Ilicic e lo aiuteranno a ricominciare»

Lunedì 7 Settembre 2020 di Matteo Sorio
Il prof. Walter Bernucci

Psicologo psicoterapeuta, Walter Bernucci, ha lavorato in passato con la Figc nel settore giovanile.
Dottore, può lo stress mandare ko anche un campione?
«Certamente sì. Dietro un campione c’è un uomo con le sue fragilità e se dimentichiamo il lato umano sarebbe come vedere una partita di biliardino. Parliamo tra l’altro di uomini giovani: non possiamo dare interpretazioni sul caso-Ilicic ma possiamo ricordare che si tratta di un ragazzo di 32 anni».
La sovraesposizione mediatica odierna contribuisce?
«Per me sì. Molti atleti per normalizzare le loro vite si devono anche mascherare, vedi Totti e De Rossi, tutte quotidianità sottoposte sempre a sollecitazioni relazionali e sociali. Penso anche ai social: sebbene molti giovani pensino di poterli utilizzare in realtà la cosa può anche sfuggire di mano».
E i ritmi del calendario?
«Talmente notevoli che un campione può sentire il bisogno di dire basta. Le prestazioni richieste sono tante, magari c’è un calo, anche se non riesci ad ammettere di essere stanco. Una reazione apparentemente estrema può incarnare un semplice bisogno di fermarsi un attimo».
Ha fatto bene l’Atalanta a concedere a Ilicic quel break?
«Ha fatto bene e da fuori mi è parsa una scelta molto umana. Senza una pausa, dovendo appagare forti aspettative, la reazione sarebbe potuta essere anche più estrema. Parliamo di un giocatore determinante, quest’anno, e il ritorno in campo recava un peso che poteva diventare insopportabile. Forse adesso le porte chiuse potrebbero anche rappresentare una cornice più “protetta” e favorevole per ricominciare».
Cosa sarà importante in questa fase di rientro?
«Come lo spogliatoio lo accoglierà e sarà fondamentale lo spirito con cui lui ritornerà: se avrà la forza di riprendere da dove ha lasciato».


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