Mateo Retegui è pronto per la sua prima avventura italiana.
Retegui, accompagnato a Genova dalla sua famiglia, sorride ed esprime la sua soddisfazione: «Sono molto contento e felice di approdare in una grande squadra con un allenatore importante e tantissimi tifosi. Avevo altre soluzioni ma con il cuore, ragionando anche con la mia famiglia, ho scelto il Genoa anche perché mi ha dimostrato di volermi fortemente».
Giocare in Italia significa avere più chance in orbita Nazionale per poter ribadire le qualità mostrate in primavera: «Sono grato a Roberto Mancini e a tutto lo staff della Nazionale per l’opportunità e per tutte le parole spese per me. Fare bene al Genoa sarà importante anche in chiave azzurra». Il suo identikit è uguale a quello del suo attuale allenatore: tutti e due centravanti, tutti e due al Genoa e in Nazionale: «Gilardino è stato un grandissimo giocatore, abbiamo subito parlato di calcio. Avrò sicuramente da imparare da un uomo come lui».
I paragoni con Milito: «E’ stato un punto di riferimento per tanti giovani. Essere al Genoa dopo di lui, arrivando dall’Argentino, è una grande responsabilità. Le sue parole sull’ambiente Genoa, sul calore della sua tifoseria, sono state importanti per orientare la mia decisione».
La stagione inizierà venerdì 11 agosto con la Coppa Italia quando il Genoa ospiterà il Modena. Sabato 19 agosto con l’anticipo casalingo contro la Fiorentina in programma alle 20:45. Retegui, a differenza dei suoi compagni, non si è fermato. L’ultima partita con il Tigre l’ha giocata lunedì 17 luglio. «La mia condizione è ottima, è vero che ho sempre giocato ma non ho assolutamente intenzione di fermarmi. La serie A? Calcio duro e difficile, lo conosco, ma io sono qui per adattarmi alle scelte del mister. Ho voglia di giocare e segnare».
🎙️ RETEGUI PRESS CONFERENCE
🔥 Diamo il benvenuto a Mateo: appuntamento alle 19 in Piazza De Ferrari per il primo abbraccio rossoblù. Vi aspettiamo 🍯🔴🔵 pic.twitter.com/s1Ukv80hA8— Genoa CFC (@GenoaCFC) July 27, 2023
Il legame tra Genoa e Boca Juniors, fondato nel 1905 da un gruppo di giovani genovesi (da qui il soprannome Xeneises): «Era destino, due club con grandissima storia. E poi mio bisnonno, da parte di mio padre, era anche genovese…».
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