Stavolta Mou non deve prendersela con nessuno, con i suoi calciatori e nemmeno con l’arbitro, che ha chiamato in causa già alla vigilia del match e per questo si è beccato un’indagine della procura federale.
Sassuolo-Roma, la partita
La formazione di Mourinho ha giocato meglio rispetto alle precedenti apparizioni esterne, sie con gli undici di partenza, sia con quelli entrati dopo, al contrario di quanto accaduto a Ginevra con il Servette, ed ecco perché Mou stavolta deve applaudire i suoi giocatori: meglio per possesso, per occasioni e per carattere. Ma il vantaggio è stato del Sassuolo e lì si è complicato il piano. Un gol casuale, arrivato nel primo tempo grazie a un tiro svirgolato da Berardi e messo dentro, a difesa schierata, da Matheus Henrique. La squadra di Mou, nonostante tutto, continua a gestire il possesso, crea ma non riesce a segnare e sembra la solita partita incompleta da trasferta. Dybala si fa parare un tiro sotto la traversa da Consigli e Lukaku sbaglia, di destro, con la porta spalancata e a tu per tu col portiere del Sassuolo.
La ripresa
Nella ripresa, Mou azzecca i cambi e chi entra sarà decisivo. L’aiuto arriva anche dal Sassuolo, che perde Boloca, espulso per un brutto fallo su Paredes. In dieci, la squadra di Dionisi decide di difendersi e sfruttare il contropiede, che la Roma concede solo in rare occasioni. Entrano Azmoun, Pellegrini e Krsitensen, quest’ultimo si procura il rigore (fallo di Erlic) del pari di Dybala e segna la rete del ribaltone. Azmoun spesso ispira Lukaku e crea fastidi alla difesa del Sassuolo, che nel finale tenta qualche mischia, senza creare occasioni clamorose. A Dionisi, dopo il colpaccio con la Juve e quello con l’Inter, non riesce il tris. Stavolta vince Mou, ed è una vittoria che pesa.