Roma, Mourinho: «Smalling mi ha rovinato la stagione. Il rinnovo? Mi sono fatto tante domande, ma non ho risposte chiare»

Il tecnico: «Huijsen è forte, se domani deve giocare gioca. Paredes ha preso una bella botta, è in dubbio»

Sabato 6 Gennaio 2024 di Gianluca Lengua
Roma, Mourinho: «Smalling mi ha rovinato la stagione. Il rinnovo? Mi sono fatto tante domande, ma non ho risposte chiare»

José Mourinho è scoraggiato in vista delle tre partite contro Atalanta, Lazio e Milan.

Si presenta con diversi infortunati a cui si aggiungono Paredes e Renato Sanches. Punge per l’ennesima volta Smalling: «Il suo stop mi ha rovinato la stagione» e commenta l’arrivo del giovane Huijsen: «dal punto di vista legale è pronto a giocare, ma è arrivato ieri sera in albergo, ha fatto con me una riunione di introduzione per capire le dinamiche e le filosofie. Se mi chiedete se domani è pronto per giocare rispondo che se deve giocare gioca. Ha fiducia in sé stesso e autostima, ha la fiducia tipica di chi ha potenziale. Quando giocherà con la Roma sarà praticamente un debutto in Serie A perché i 10 minuti con il Milan sono poca cosa». Ecco la conferenza stampa integrale di José Mourinho alla vigilia di Roma-Atalanta. 

Che recupera per la partita contro l’Atalanta? Numericamente c’è un giocatore in più, può darci un giudizio?

«Nessuno è recuperato. Si può dire Mancini disponibile per giocare, ma dire recuperato no. Tutti gli altri già lo sappiamo, sono tutti a lungo passo. Si è infortunato anche Sanches. Non c’è nessuno che recupera. La partita è di alto livello, grande squadra, tanti giocatori bravi, partita difficile come Napoli, Juve, Lazio, Milan. Siamo in un periodo in cui il livello non si abbassa mai. Tutti sanno quello che è Huijsen, un ragazzo di 18 anni che ha 10 minuti in Serie A, ma che è uno dei prospetti di più qualità nel calcio europeo a questo livello di età. Sarà in futuro un grandissimo calciatore. La nostra situazione è difficile a tutti i livelli perché non abbiamo i giocatori disponibili dopo la situazione ffp che è di una limitazione incredibile è stata l’unica soluzione per aiutarci. E noi possiamo aiutarlo a crescere, perché non è un giocatore nostro ma della Juventus». 

L’Atalanta ha qualità ed esperienza, che avversario è?

«Ha tutto, ha tanti anni con lo stesso allenatore che segue la stessa filosofia e modo di giocare. Una squadra che capisce i giocatori ad occhi chiusi. Una squadra molto difficile, due anni fa abbiamo vinto, poi abbiamo perso ma fatto una partita bellissima. Con loro sarà sempre complicato, noi siamo questi, siamo tosti, non sarà facile per nessun avverasario, troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà e per loro non sarà facile».

Una considerazione su Tiago Pinto e suoi anni alla Roma?

«Un allenatore non può fare considerazioni sul direttore. Sono rispettoso delle gerarchie, non sono nessuno per commentare il lavoro di un superiore. Sono capace di dire che auguro al direttore il meglio, lui lo sa perché siamo amici. È stata una decisione sua che si deve rispettare. Io sarò sempre a tifare perché tutto vada bene per lui. Valutarlo non è corretto. In futuro sarà la stessa situazione, non sarò io a commentare. Se questa domanda si farà internamente e ci sarà fiducia nella mia interpretazione ed esperienza, potrò dare un’opinione perché siamo in famiglia. Ma pubblicamente non entro nel campo del direttore e della proprietà». 

Si è fatto delle domande perché il suo contratto non si rinnova? 

«Siete giornalisti, dovete fare le vostre valutazioni. Mi sono fatto le domande, e ovviamente mi sono dato delle risposte ma non chiare e oggettive al 100%».

Quando sarà a disposizione Huijsen? C’è qualche aggiornamento su Smalling?

«Aggiornamenti su Smalling non ce ne sono. Non spero di vederlo neanche allenarsi con me nel mese di gennaio. Se succede che si allena con me a gennaio sarà una sorpresa positiva, in questo momento nemmeno ci penso. Penso a Mancini se gioca oggi o domani, se si fa male, se deve giocare o allenare. Sapere se può o meno Paredes giocare domani, ha preso una botta incredibile contro la Cremonese, non si è allenato, ha fatto gli screening perché avevamo paura della frattura e non c’è. Huijsen dal punto di vista legale è pronto a giocare, ma è arrivato ieri sera in albergo, ha fatto con me una riunione di introduzione per capire le dinamiche e le filosofie. Se mi chiedete se domani è pronto per giocare rispondo che se deve giocare gioca. Ha fiducia in se stesso e autostima, ha la fiducia tipica di chi ha potenziale. Quando giocherà con la Roma sarà praticamente un debutto in Serie A perché i 10 minuti con il Milan sono poca cosa. Domani i centrali a disposizione sono Mancini, Llorente e Huijsen, poi gli altri da Cristante a Celik a Kristensen sono tutti adattati». 

C’è emergenza a centrocampo, Pellegrini in che condizioni è?

«Ho un grande rapporto con il tennis, una volta parlavo con uno dei più grandi della storia e lui mi diceva che sono poche le partite durante la stagione dove lui gioca al 100% senza un piccolo dolore. Ieri parlavo con un altro che non è uno dei più grandi, ma bravo e mi diceva che la stanchezza è solo mentale e non fisica. Però è anche fisica. Se dici a un giocatore di centrocampo di giocare 90 minuti con Atalanta, 90 o 120 con la Lazio e 90 con il Milan porta a un’accumulazione di fatica molto difficile da gestire. Lì davanti abbiamo questa possibilità di cambiare, a centrocampo siamo in difficoltà, questa cosa della Coppa d’Africa ci ha complicato un po’ la vita, l’infortunio interminabile di Smalling mi rovina la stagione. Il fatto che Renato non è stato mai disponibile per noi è una situazione difficile. Anche Lorenzo infortunato un giorno o Dybala, sono cose che ci sono ma tornano. Ma a iniziare con Smalling e a finire con la Coppa d’Africa la situazione è difficile. Guardiamo partita dopo partita, andiamo con quello che abbiamo. In casa ci sarà uno stadio che spinge ed è sempre lì, sarà una partita dura per noi, ma non sarà una partita facile per Atalanta, Lazio e Milan».

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