Ricomincio da Frankie.
La seconda corsa di giornata, la Commonwealth Cup per sprinter, viveva di una impresa straordinaria del cavallo Shaquille che usciva dalle gabbie perdendo molte lunghezze, stentava a trovare un varco nel muro dei concorrenti, avanzava a spallate e, trovata la luce, galoppava a doppia velocità andando a superare Little Big Bear che era favorito a 10 contro 11: per Moore un altro secondo posto, per i bookmakers un altro turno fortunato: Shaquille era a 9 contro 1. Un bel successo per Julie Camacho, la signora che lo allena: dopo le donne fantino, Doyle e Turner, la donna trainer. Anche nell’ippica sta avanzando la gender equality. Rtan Moore si rifaceva subito, vincendo in sella a Okita Soushi, di proprietà giapponese, il Royal Ascot è il trionfo dello sport globale, le Duke of Edimburgh Stakes, sempre per la felicità del banco a 9 contro 1.
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Ora però i bookmakers trattenevano il fiato: erano in programma le Coronation Stakes, con favoritissima, a 4 contro 6, Tahiyra, cavalla dell’Aga Khan. Un singolo scommettitore aveva investito su di lei 200 mila sterline per incassarne, nel caso, 333.333 totali.
E il caso fu, ma che patema per lo scommettitore: Tahiyra ha vinto appena di una lunghezza ed ha dovuto superare pure un’inchiesta dei commissari per aver deviato nel finale. Ad Ascot le cose si vedono, mica è come agli Europei Under ’21 di calcio…
Frankie tornava in sella e subito faceva 81, “It’s him again!”, è lui di nuovo, è stata la breaking new dei siti britannici, vincendo con Coppice le Sandringham Stakes, 29 partenti, relegando al ventesimo posto Moore e Jackie Oh che avevano i favori del pronostico. King of Steel, che a 66 contro 1 nel Derby mancò di poco la beffa, stavolta a 10 contro 11 al betting, favoritissimo, ha vinto le King Edward VII Stakes, con Dettori ancora deluso da Arrest con il quale sperava di vincere quel Derby: qui solo sesto a venti lunghezze dal vincitore. La giornata di Frankie finiva qui. Moore non approfittava della sua assenza nell’ultima gara, fuori marcatore con successo, sempre per la gender equality, della jockette Hollie Doyle.
Oggi, ultimo giorno del meeting, Dettori avrà cinque cavalli per provarci ancora, davanti ai suoi cinque figli che andranno a salutarlo re del Royal Ascot all’ultimo spettacolo. Sempre che si ritiri a fine anno e non si lasci convincere dalle sirene dei successi a ripensarci come molti adombrano, magari dopo aver vinto anche il premio di personalità sportiva britannica dell’anno, premio su cui si scommette come su tutto e la sua quota, dopo la Gold Cup, è dimezzata. Ora è di 2 contro 1, favorito davanti a tre giocatori di cricket, Ben Stokes, Joe Root e James Anderson, al ciclista Mark Cavendish, a Tyson Fury, al golfista Rory McIlroy ed alla mezzofondista Keely Hodgkinson.
Oggi l’ultimo cavallo per Frankie sarà Knockbrex, secondo favorito a 7 contro 2 nelle Golden Gates Stakes.
Correrà anche, in sella a Kinross, una gara che gli starà particolarmente a cuore, quella intitolata a Queen Elizabeth II, la sua Regina. Intanto, per non perdersi neppure una possibilità in questo anno, Frankie ha fatto ricorso contro l’appiedamento inflittogli dal 4 al 12 luglio che gli impedirebbe di essere in sella nelle Eclipse Stakes a Sandown. È probabile che vinca, almeno il ricorso se non la corsa.