Achille Lauro, ipotesi plagio. Se la Rolls Royce sbanda "distruggendo le zucche"...è un caso

Giovedì 7 Febbraio 2019 di Claudio Fabretti
Achille Lauro, ipotesi plagio. Se la Rolls Royce sbanda "distruggendo le zucche"...è un caso
È già una delle rivelazioni del Festival 2019. Ma ora Achille Lauro deve fare i conti con un'ombra tipicamente sanremese, quella del plagio. Sì, perché la sua Rolls Royce - ibrido mutante di stili e citazioni, dai Pulp a Vasco Rossi - avrebbe qualche somiglianza di troppo con un altro autorevole modello: 1979 degli Smashing Pumpkins.
A lanciare la questione su Twitter è stato il rapper Frankie hi-nrg, uno dei pionieri della prima scena hip-hop italiana, già protagonista più volte sul palco dell'Ariston. «Il pezzo più fico del Festival è quello di Achille Lauro, fate un po' voi», ha commentato. Ed è qui che, pronta, è giunta l'imbeccata di un follower: «Perché somiglia a 1979 degli Smashing Pumpkins». Al che il rapper ha rilanciato il messaggio, postando i video delle canzoni citata e aggiungendo ironico: «Vabbe', questa la regaliamo a Striscia che ci fa uno speciale».
In effetti, l'impressione è quella di una clonazione a freddo del classico delle zucche di Billy Corgan & C. riarrangiato come un numero britpop dei Pulp. Anche se il legame si ferma qui, perché nell'evoluzione del brano i punti di contatto sembrano affievolirsi.
Interpellato, l'interessato respinge però al mittente ogni sospetto: «Sono onorato di essere paragonato agli Smashing Pumpkins. Ma in generale non si può parlare di plagio, Rolls Royce non assomiglia neanche lontanamente a 1979». E Achille Lauro mescola le carte: «Se penso a band di riferimento, mi vengono in mente invece i Beatles, per esempio quelli di Twist and Shout».
La polemica sul presunto plagio è un vero classico sanremese. Lo scorso anno furono i vincitori Ermal Meta e Fabrizio Moro, con la loro Non mi avete fatto niente, a finire nella bufera (per aver ripreso Silenzio, brano presentato da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali a Sanremo Giovani 2016). Lo stesso destino toccò anche alla coppia Adriano Celentano-Claudia Mori trionfatrice nel 1970 con Chi non lavora non fa l'amore (ricordava Give peace a chance di Lennon) e a Tiziana Rivale, ugualmente vincitrice nel 1983 con Sarà quel che sarà (dal ritornello carta-carbone rispetto a Up Where We Belong di Joe Cocker e Jennifer Warnes). Achille Lauro è autorizzato a sperare.
claudio.fabretti@leggo.it
Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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