Dopo il loro successo “interplanetario” del 1967 con “A wither shade of pale”, gli inglesi Procol Harum cominciarono a sfornare pezzi e album di grande qualità.
Gran parte della critica e dell’opinione pubblica, però, li considerarono autori di brani prevalentemente “ballabili” e avulsi dal rock più “heavy” che stava facendosi largo a cavallo degli anni 60 e 70. Ciò anche se un album come “Broken barricades” dovrebbe far riflettere anche sulle capacità dei Procol Harum di essere “hard”.
Ma non c’è dubbio che l’eleganza, la melodia, la raffinatezza, la cura degli arrangiamenti e i testi sofisticati sono gli elementi distintivi di questo gruppo che, a 50 anni dalla sua costituzione, continua a produrre album e a fare concerti che registrano il “tutto esaurito”.
Come emblema della loro produzione, si potrebbe scegliere l’albm “Grand hotel”, uscito nel 1973 e che contiene tutti gli ingredienti della musica dei Procol Harum.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Gran parte della critica e dell’opinione pubblica, però, li considerarono autori di brani prevalentemente “ballabili” e avulsi dal rock più “heavy” che stava facendosi largo a cavallo degli anni 60 e 70. Ciò anche se un album come “Broken barricades” dovrebbe far riflettere anche sulle capacità dei Procol Harum di essere “hard”.
Ma non c’è dubbio che l’eleganza, la melodia, la raffinatezza, la cura degli arrangiamenti e i testi sofisticati sono gli elementi distintivi di questo gruppo che, a 50 anni dalla sua costituzione, continua a produrre album e a fare concerti che registrano il “tutto esaurito”.
Come emblema della loro produzione, si potrebbe scegliere l’albm “Grand hotel”, uscito nel 1973 e che contiene tutti gli ingredienti della musica dei Procol Harum.
