REVINE LAGO (TREVISO) - Papà Renato osserva le piccole scarpette di Viviana Maria Barel appoggiate su uno sgabello accanto alla porta. «Quelle sono sue» indica, senza riuscire a distogliere lo sguardo. «Mia figlia non aveva nemmeno due anni e mezzo. Sabato sera all’improvviso le è andata di traverso il nocciolo di una ciliegia. Abbiamo tentato di tutto per salvarla ma niente: nemmeno quando è arrivata l’ambulanza siamo riusciti a rianimarla. È morta qui dentro, davanti a tutti noi».
Il dolore
Riesce a mormorare soltanto poche parole, appoggiato alla cornice d’ingresso dell’abitazione di via San Marco, Renato Barel. Spiega che sua figlia, la più piccola delle tre, era una bambina molto allegra e che le voleva tanto bene. Aveva altre due sorelline di 6 e 9 anni. Poi scorre con l’indice alcune immagini che li ritraggono assieme in gita: ce n’è una in cui compare tutta la famiglia, lei, lui, mamma Alessandra Marin e le due sorelle maggiori. Ricordi che la famiglia vuole tenere per sé in questi giorni di dolore.