LIMENA (PADOVA) - Scritte razziste e fasciste sui muri dei bagni dell’azienda metalmeccanica Zilmet di Limena: condanna senza appello da parte di Anpi, Fiom e Cgil di Padova. Sul fatto interviene anche la capogruppo del Partito Democratico in Regione Veneto, Vanessa Camani, che chiede venga fatta luce sull'accaduto anche con l’interessamento dell’assessore regionale al lavoro. Un episodio, quello successo nello stabilimento di Limena, che non sembra essere l'unico, e sul quale l'associazione e i sindacati chiedono di fare massima chiarezza.
La denuncia
«È inquietante il proliferare di messaggi e simboli razzisti e nazisti negli ambienti, privati e pubblici, in cui la comunità studia, lavora, si aggrega. È preoccupante e inaccettabile, perciò denunciamo e denunceremo sempre con forza fatti simili affinché autorità e istituzioni competenti intervengano - ha dichiarato la segreteria provinciale dell’Anpi di Padova dopo essere stata informata della comparsa delle scritte alla Zilmet - Perché, inoltre, l’azienda non ha proceduto ancora, dopo i vari episodi, a chiedere alla Procura di fare indagini e controlli in merito, seguendo, ovviamente, tutte le procedure e gli ausili del caso?». «Siamo seriamente impensieriti per quello che sta accadendo all’interno dello stabilimento di via Colpi a Limena, soprattutto perché non è la prima volta che una cosa del genere accade. Come Fiom avevamo già invitato l’azienda ad intervenire per quanto di propria competenza con urgenza anche attraverso sensibilizzazione tra i colleghi affinché queste situazioni non si ripresentassero in futuro - hanno dichiarato Michele Iandiorio e Gianluca Colombo della segreteria della Fiom Cgil di Padova -. Purtroppo, invece, siamo di fronte all’ennesimo caso che avviene nell’indifferenza della proprietà. Non possiamo che sollecitare nuovamente la dirigenza ad intervenire e a prendere seriamente la questione».