Gli scrutini e il passo indietro
Le prime votazioni hanno subito bruciato Parolin. Un prelato della sua intelligenza ha immediatamente compreso la situazione avanzando il gesto nobile del passo indietro. Dopo i due scrutini della mattinata di ieri, al momento del pranzo c'è stato il confronto decisivo. E anche drammatico. Da lì tutto si è consumato in fretta. Nel quarto scrutinio si è affermato lo statunitense missionario in Perù, il quorum raggiunto in modo schiacciante, addirittura con oltre 100 voti si sussurra. Il neo Papa è andato in fretta a vestirsi utilizzando tutti i paramenti della tradizione e a scrivere il suo primo discorso. Intanto, i cerimonieri Marco Agostini e Massimiliano Boiardi andavano a redigere assieme al Maestro delle Cerimonie liturgiche, in quel caso istituito del «munere notarii fungens» mons. Ravelli, il verbale di accettazione.