«Petizione inammissibile», rigettata la raccolta di 1.200 firme per chiedere le dimissioni di Brugnaro: comitati sul piede di guerra

giovedì 22 maggio 2025, 12:36
«Petizione inammissibile», rigettata la raccolta di 1.200 firme per chiedere le dimissioni di Brugnaro: comitati sul piede di guerra
di Marta Gasparon
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È stato dichiarato inammissibile l'iter della petizione sottoscritta da oltre 1.200 cittadini, per chiedere al Consiglio comunale di pronunciarsi sull'opportunità o meno che il sindaco Luigi Brugnaro, alla luce dell'inchiesta "Palude", rassegni le dimissioni. Le prime cinque firmatarie Carla Velli ("Salviamo Cannaregio"), Laura Latini ("Parco Bissuola"), Mariangela Corradini ("Rete solidale per la casa"), Alessandra Bardelle ("Ex Umberto I") e Daniela Milani ("Lido d'amare") sono state sostenute nel percorso dal consigliere di "Tutta la Città insieme!", Giovanni Andrea Martini, che ieri ha indetto un punto stampa a Ca' Farsetti.

Tre le motivazioni che hanno portato a rigettare la richiesta, dopo ritardi e sollecitazioni: «Nella comunicazione, che porta la firma della presidente del Consiglio, Ermelinda Damiano, si fa riferimento all'art. 50 della Costituzione, che sottolinea come le petizioni abbiano natura sollecitatoria e siano volte ad attivare l'intervento delle Camere spiega l'avvocato Enrico Tonolo, presidente di "Tutta la Città insieme!" - Viene poi dichiarato che, per prassi consolidata, nell'amministrazione comunale esse abbiano sempre afferito ad argomenti specifici: non lo era quello contenuto nel testo, che attanaglia l'Amministrazione con la "problematica Palude"? L'altra questione posta è che la presentazione di una petizione non necessariamente fa sorgere nel Consiglio un obbligo di procedere nell'iter deliberativo. Si potrebbe fare ricorso al Tar, ma non vogliamo allungare i tempi».

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