Matteo Messina Denaro, il testamento: a chi vanno i suoi beni e l'attacco alla Chiesa. I pizzini della contabilità con nomi e regali

Lunedì 25 Settembre 2023, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 09:29

Le ultime volontà

In un pizzino datato 2013 e che riportava anche la sua firma, aveva scritto: «Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato». I carabinieri del Ros hanno ritrovato l’annotazione in mezzo a tante altre nel covo di Campobello di Mazara, il giorno dell’arresto, il 16 gennaio.

«Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime. Non saranno questi a rifiutare le mie esequie. Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono».

E ancora: «Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità. Chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità».

Parole molto forti scritte in seguito a un episodio preciso: nel maggio di 10 anni fa la Chiesa ha proclamato beato don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio trucidato dalla Mafia, ricordando la scomunica irrevocabile ai mafiosi ai quali va negato il funerale religioso.

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