Cosa fare
Per questo motivo occorre puntare sulla prevenzione, «cercando di portare i bambini ad avere confidenza con l'acqua il prima possibile. Promovendo corsi di nuoto a partire dai 5-6 anni di età e l'educazione all'acquaticità sin dai primissimi anni di vita», raccomanda. Il giovane che invece è stato travolto da un'onda anomala nel mare di Tenerife «è deceduto per trauma, la massa d'acqua infatti lo ha sbattuto sul fondo». Un altro pericolo da non sottovalutare sono le correnti di ritorno: «In molti le contrastano, nuotando contro corrente. Un errore da non fare. In questo caso si affaticano, hanno malori, tra cui infarti, e di conseguenza inalano acqua fino a morire» conclude.
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