LA PROTESTA
L’iniziativa di una parte del corpo docente sarebbe scattata dopo alcuni episodi di bullismo tra studenti, in particolare tra alcune studentesse. «Non punirli vuol dire permettere loro di continuare su questa strada» dicono sentendo così minato il loro ruolo, che sarebbe stato spesso messo in discussione dai vertici dell’istituto. «Non ho nulla da nascondere circa il mio operato - mette in chiaro Maria Grazia Laudani - A parlare sono i documenti che avvalorano le mie parole. Quando abbiamo saputo di casi di nostri studenti coinvolti nelle risse, i giovani sono stati sanzionati. Ora è ovvio che, se un episodio avviene fuori dalla sede e dall'orario scolastico, non è che la scuola può intervenire. Il che non significa disinteressarsi di ciò che avviene al di fuori dell'istituto. Siamo venuti a sapere di un episodio di un litigio alla stazione nel quale sarebbe stata coinvolta una nostra studentessa, e subito sono stati attivati i gruppi contro il bullismo e il cyberbullismo che abbiamo al Marco Fanno, lo si fa di prassi». Maria Grazia Laudani ha preso servizio all'istituto coneglianese lo scorso autunno, con l'anno scolastico 2024-25. «Come ho premesso il rapporto con il corpo docente è buono e collaborativo. Logicamente ho un mio modo di lavorare e questo non può andar bene a tutti, di ciò ne sono consapevole. Mi rattrista molto questa manovra, della sigla sindagale, finalizzata a creare il caso per poi carpire consensi, è veramente deplorevole. L'hanno fatto ad Agordo, a Verona ed ora lo stanno facendo con me. Questo inevitabilmente si ripercuote sulla nostra scuola, fa del male all'istituto e a tutto il lavoro che stiamo facendo per gli studenti e la loro formazione. Sottolineo che mi tutelerò perchè non ammetto che si danneggi la scuola».