Dazi del 15% su gran parte dell’export dell’Ue verso gli Stati Uniti, automobili e farmaci compresi. Eccezioni saranno previste per qualche categoria di beni, come gli aerei civili e alcuni microchip, a cui si applicheranno tariffe zero. Ma su acciaio e alluminio rimane (per ora) la maxi-aliquota del 50%. Non solo. Per ridurre il loro avanzo commerciale nei confronti degli Usa, gli europei si impegnano a spendere 750 miliardi di dollari in tre anni per acquistare gas, petrolio e combustibile nucleare americani, e 600 miliardi ulteriori di investimenti in armi “made in USA”. Quello siglato tra Ursula von der Leyen e Donald Trump nel resort golfistico di Turnberry è - come previsto - un accordo quadro asimmetrico, che fissa nero su bianco i numeri più significativi. I dettagli dell’intesa, tra cui il perimetro delle deroghe, dovranno essere definiti nelle prossime settimane, ha avvertito la presidente della Commissione apparendo, visibilmente tesa, in un punto stampa al termine di quello che ha definito «un confronto equo ma duro». La leader tedesca ha dovuto mandare giù più di un boccone amaro, tanto che a Bruxelles c’è chi descrive quella appena trascorsa, senza troppa diplomazia, come una capitolazione. Necessaria pur di evitare lo scenario di maxi-dazi al 30%. Ecco cosa prevede.