La carriera
Il designer, molto stimato dai colleghi e dagli addetti ai lavori, aveva sostituito Jeremy Scott, che ha lasciato Moschino sette mesi fa mettendo fine a una collaborazione decennale. La passione per la moda per Renne era una vocazione, ha cominciato a disegnare abiti fin dal liceo. Pensava di diventare architetto, poi ha scelto il Polimoda di Firenze che, ha raccontato, «mi ha regalato un senso di assoluta libertà», primo passo di una carriera intesa.
Subito dopo la laurea ha lavorato con Alessandro Dell’Acqua, dal lui definito «il mio primo maestro e mentore», poi è entrato in Gucci, trascorrendo due decenni e otto anni della sua vita professionale al fianco di Alessandro Michele: «Mi ha insegnato a sognare in grande, mi ha incitato e aiutato a realizzare i miei sogni», la dedica di Renne. Infine Moschino, per Davide Renne un traguardo: «Franco Moschino aveva soprannominato il suo studio “la sala giochi”. È così. Ciò che la moda – soprattutto quella italiana, e la Maison Moschino in primis – può realizzare con la sua influenza dovrebbe essere sempre fatto con un senso di gioco, di gioia».