La copertina de L'Espresso cosa nasconde?
Indipendentemente dal cattivo gusto, su cui riflettere, è avvenuto un gigantesco rito collettivo di espulsione del male, che ha una nuova faccia. E quell’odio gratuito contro "il mostro" dilaga. Purtroppo penso che difficilmente, come avviene talvolta nelle favole, potrà trasformarsi nuovamente in qualcosa di bello. La pericolosità? L’odio, che divide e alimenta le parti peggiori del nostro sé. L’odio che, come la rabbia, dà energie per battaglie spesso inutili o poco utili.