Vaiolo dell'Alaska, prima vittima del nuovo virus: «Probabile contagio dal suo gatto». Sintomi e rischi della malattia

Morto un anziano che viveva nella penisola di Kenai

Martedì 13 Febbraio 2024
Vaiolo dell'Alaska, prima vittima del nuovo virus: «Probabile contagio dal suo gatto». Sintomi e rischi della malattia

Prima vittima dell'Alaskapox.

Un anziano - come riferito delle autorità sanitarie dell'Alaska - è morto a causa del nuovo virus del vaiolo scoperto di recente. Non è chiaro come l'uomo lo abbia contratto, ma i funzionari dicono che è possibile che possa essere collegato a un gatto randagio che viveva con lui.

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Alaskapox, prima vittima del nuovo virus

L'uomo, che viveva nella remota penisola di Kenai, era ricoverato dallo scorso novembre ed è morto alla fine  di gennaio. In cura per il cancro, aveva il sistema immunitario indebolito a causa dei farmaci, cosa che - recitano le informative sanitarie - potrebbe aver contribuito all'aggravarsi della malattia. 

Cos'è il vaiolo dell'Alaska

Il vaiolo dell'Alaska, noto anche come AKPV, è correlato al vaiolo, al vaiolo bovino e al mpox. Tra i sintomi si annoverano eruzione cutanea, linfonodi ingrossati e dolore articolare o muscolare. Le persone immunocompromesse potrebbero essere maggiormente esposte a rischio di malattie più gravi.

Solo altri sei casi del virus sono stati segnalati ai funzionari sanitari dell’Alaska dopo la prima segnalazione nel 2015. Tutte le persone coinvolte vivevano nella zona di Fairbanks, a più di 300 miglia dalla penisola di Kenai. Tutti avevano casi lievi e si sono ripresi senza essere ricoverati in ospedale.

Come si trasmette

Non è chiaro come venga trasmesso l'AKPV, ma i ricercatori affermano che potrebbe essere di origine animale, ossia che può passare dagli animali all'uomo. I test hanno trovato prove di infezione in diverse specie di piccoli mammiferi nell'area di Fairbanks, comprese le arvicole dal dorso rosso, e in almeno un animale domestico. La vittima aveva riferito di essersi preso cura di un gatto randagio a casa sua. L'animale è risultato negativo al virus ma «cacciava regolarmente piccoli mammiferi e spesso graffiava il paziente», si legge nel bollettino relativo al decesso dell'uomo. Graffi che potrebbero essere stati il veicolo dell'infezione.

Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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