Hanno rinunciato all'obbligo vaccinale ma vogliono imporre l'uso delle mascherine.
Lunedì scorso, 14 marzo 2022, il matematico Giovanni Sebastiani dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M.Picone" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ha fotografato la situazione europea con i casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni: oltre 5.000 in Islanda (5.154); da 3.000 a 4.000: Austria (3.175); da 2.000 a 3.000: Olanda (2.689), Lettonia (2.166), Svizzera (2.103); da 1.000 a 2.000: Germania (1.639), Danimarca (1.493), Slovacchia (1.469), Grecia (1.221), Estonia (1.165), Finlandia (1.128), Lituania (1.109); da 500 a 1.000: Lussemburgo (893), Norvegia (802), Slovenia (680), Italia (574), Irlanda (540) Repubblica Ceca (527); Meno di 500: Portogallo (472), Belgio (464), Francia (462), Russia (265), Spagna (264), Turchia (234), Croazia (233), Polonia (203), Serbia (171), Bulgaria (164), Ungheria (148), Romania (123), Bielorussia (108), Svezia (105), Montenegro (95), Macedonia (89), Moldavia (64), Bosnia (29), Albania (16), Kosovo (14).
Ecco perché il governo austriaco potrebbe annunciare ancora oggi il ritorno dell'obbligo della mascherina in tutti i contesti al chiuso. Lo anticipa il quotidiano Der Standard. Dal 5 marzo serve solo nei supermercati, nelle farmacie e sui mezzi pubblici. Vienna non aveva invece revocato l'obbligo. La task force ha sollecitato provvedimenti più incisivi, visto che l'incidenza settimanale è in costante aumento (oggi 3533), come anche la pressione sugli ospedali. A causa della forte carenza di personale sanitario il land Bassa Austria consente anche a positivi a lavorare su base volontaria dopo cinque giorni di quarantena e 48 ore senza sintomi.