Il sistema è stato bucato dall'Olanda e dalla Francia, trasmessi in Italia - nella Capitale - parte di quei messaggi scambiati per mesi sui cellulari di boss e affiliati che potrebbero far venire giù un pezzo della malavita romana e svelare misteri ad oggi irrisolti. Cold case finora insoluti potrebbero presto essere riaperti grazie alle chat improvvisamente svelate e rese in chiaro dagli investigatori europei. Con l'ultimo arresto di Giuseppe Molisso, pluripregiudicato e appartenente alla famiglia Senese, compiuto dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, si alza un velo che potrebbe mettere a fuoco storie, dinamiche, volti, protagonisti, delitti e traffici, finora non chiariti del tutto. A partire dai mandanti del delitto Diabolik che potrebbero essere non soltanto i fratelli Bennato, accusati oggi di aver dato l'ordine. È il 2020 quando Molisso inizia a organizzare l'attentato ai fratelli Alessio ed Emanuele Costantino, figli del più noto Andrea - Er verdura - che traffica in droga e ha le mani invischiate nel giro dell'usura.
LE CONVERSAZIONI
Da un nutrito gruppo di messaggi, decriptati dai dispositivi in uso al Molisso, non si apprende solo il piano ordito con l'argentino per far fuori i fratelli Costantino. Escono conversazioni e discussioni tra il boss della Nuova Camorra, che operava al grido di Pijamose Roma, e personaggi finiti da ultimo anche arrestati e legati in maniera più o meno diretta al capo ultrà freddato al Parco degli Acquedotti. L'arresto di Molisso compiuto dai militari, guarda caso a Grottaferrata dove l'uomo risiedeva, viene deciso anche per evitare il pericolo di fuga «a seguito della consapevolezza dell'avvenuta acquisizione dei messaggi criptati, elemento dirompente di assoluta novità, che ha aperto uno squarcio nelle attività illecite anche pregresse», scrive il gip Tamara De Amicis nell'ordinanza di custodia cautelare.
I RAPPORTI
Tra questi messaggi, ora in mano agli inquirenti che li stanno passando al setaccio, emergono senza dubbio i rapporti che Molisso aveva con un altro pregiudicato, l'albanese Elvis Demce, arrestato pochi giorni fa dai carabinieri insieme ad altre 26 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, cessione e detenzione ai fini di spaccio, estorsione, danneggiamento a seguito di incendio e armi. Demce non solo ha rapporti con Molisso ma li aveva anche con Piscitelli. I due andavano insieme allo stadio e quando il capo ultrà è stato ucciso, la moglie Rita e Giorgia, una delle due figlie, andavano a trovare l'albanese con costanza, almeno una volta al mese, quando era ai domiciliari. Perché? Ancora: sempre dalle chat Sky Ecc emergono conversazioni tra Molisso e Andrea Buonomo, pregiudicato e attivo nel traffico internazionale di stupefacenti e in passato «inserito - scrive sempre il gip - all'interno del sodalizio capeggiato dal più noto soggetto albanese Arben Zogu, detto Riccardino o Ricky» che militava nella formazione di Ponte Milvio capeggiata da Piscitelli e all'epoca dai fratelli Esposito (anch'essi legati ai Senese). E sempre dalle chat decriptate si legge di un possibile agguato contro Molisso - poi intercettato - ma ordito da un gruppo di estrema destra. Insomma, il materiale non manca per cercare di trovare risposte utili ricordando sempre che lo schema, apparente, parte dai Senese, tira giù gli albanesi e si trascina Fabrizio Piscitelli.