Tutti al bar. E pazienza per i mucchi d'immondizia che si affastellano su strade e marciapiedi accanto ai bidoni straripanti. «C'è tempo», avranno pensato i netturbini beccati con le mani nella marmellata (del croissant) dagli ispettori dell'Ama.
Assenteismo record
L'assenteismo è un vecchio tarlo dell'Ama, la partecipata dei rifiuti più grande d'Europa, oltre 7mila dipendenti e un territorio da servire che si allunga per 3.378 chilometri di strade. Ogni mese in media diserta i turni tra il 18 e il 20% del personale, senza contare naturalmente le ferie e i riposi settimanali. Anche tra chi timbra il cartellino, a quanto pare, c'è chi trova il modo di scantonare dagli obblighi contrattuali. Per esempio con queste generose pause al bar. Capito l'andazzo, l'amministratore unico della municipalizzata, Stefano Zaghis, in carica dalla fine del 2019, ha chiesto agli ispettori interni di rafforzare i controlli. Nella sede Ama di via Calderon de la Barca, c'è chi racconta che sia stato Zaghis in persona a scoprire un paio di furbi dentro a una caffetteria nel pieno dell'orario di servizio. «Zaghis va in giro con l'auto a controllare che tutti lavorino come si deve, due colleghi a Torrevecchia sono stati beccati così», racconta un funzionario.
Le contestazioni
Solo nell'ultima settimana Ama ha avviato 12 procedimenti disciplinari per anomalie durante l'orario di lavoro: 2 a Roma Nord, altre 10 nel quadrante Sud, tra il Torrino, l'Eur e la Pontina. Non solo caffè: un gruppetto di operatrici è finito sotto indagine interna perché dopo avere strisciato il badge, anziché montare sui camion, rimaneva all'interno del deposito, nei locali destinati alla toilette. Anche in questo caso, il ritardo superava abbondantemente i 20 minuti. Cosa rischiano i netturbini sotto inchiesta? L'iter sanzionatorio è appena partito, ma l'ipotesi più probabile è che la vicenda si chiuda quantomeno con una sospensione. Con tanto di sforbiciata in busta paga. In fin dei conti, un caffè salatissimo.