Vittima di una carambola tra auto mentre attraversava le strisce pedonali alle porte di Tivoli. È questa la prima ricostruzione dell'incidente che venerdì sera, poco prima delle 18, è costata la vita a un pensionato di 74 anni.
Tivoli, investito e ucciso: le indagini
Ai fini della ricostruzione saranno sentite anche le testimonianze delle persone che hanno assistito all'incidente. Come da prassi, i mezzi coinvolti sono stati sequestrati e per il corriere è scattata la denuncia per omicidio stradale. Le condizioni di Paolo Troìa sono apparse subito gravi. Era cosciente perché sarebbe stato lui stesso a sussurrare nome e cognome ai primi soccorritori. Non aveva con sé i documenti, infatti. E l'ultima sua preoccupazione è stata quella di far avvertire subito la famiglia. Poi. Però, è stata inutile la corsa contro il tempo per portarlo il più velocemente possibile in ospedale. È morto durante il trasporto in ambulanza a Campo Ripoli, dove ad attenderlo c'era già un elicottero pronto al decollo. La salma è stata posta a disposizione dell'autorità giudiziaria per effettuare l'autopsia o gli esami ritenuti necessari ai fini dell'accertamento della dinamica. Purtroppo in quel tratto di strada si verificano spesso incidenti, fortunatamente non sempre così gravi. La Tiburtina Valeria, in quel punto, entra in città e capita che auto e motociclette la percorrano a velocità eccessive nonostante ci si trovi nel centro abitato. «Un dramma che colpisce. Alla famiglia va il cordoglio di tutta la città ha detto il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti -. Aspettiamo ora che siano chiusi gli accertamenti della polizia municipale per comprendere con precisione dinamica e responsabilità». Una scena agghiacciante per chi l'ha vissuta in diretta. «Ho visto persone che cercavano di spingere indietro a mano la macchina ha raccontato una persona arrivata subito dopo il fatto - E vedevo la gente accorsa con le mani nei capelli. Purtroppo l'eliambulanza è ripartita vuota». Gli amici di Tivoli hanno stampato in testa il suo sorriso speciale. «Un sorriso brillante è il ricordo di Gianni Innocenti, che con lui ha vissuto l'infanzia in via Sant'Agnese -. Lo incontravo per la città sempre a piedi, mai in auto. Una sensibilità ecologista che probabilmente arrivava dal fatto di aver vissuto sempre a contatto con la natura insieme alla famiglia sin da bambino».