La salma mummificata veniva sezionata. Tagliata con un coltello, i resti buttati nell'ossario comune con l'obiettivo di incassare i soldi imbrogliando i parenti dei defunti. È accaduto questo al cimitero Flaminio tra gennaio e febbraio del 2020. A offendere i cadaveri, per arrotondare lo stipendio, sono 13 dipendenti Ama e 3 impresari funebri. Si prospettava l'opzione onerosa di una cremazione poi si rappresentava la possibilità di procedere con un altro piano, senza mai precisarlo, molto più economico.
Le immagini
Le immagini immortalano lo scempio. Le telecamere nascoste tra i vasi di fiori dei loculi registrano la scena: alcuni dipendenti della municipalizzata si accaniscono sulle salme mummificate. Le videocamere piazzate dai carabinieri del nucleo radiomobile acquisiscono preziose prove.
Gli operai, con le tute arancioni e la scritta Ama, si dispongono intorno alla salma, la sollevano, un altro la tiene e un collega infierisce con il coltello.
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La storia
Dopo 30 anni all'interno del loculo, scade il tempo per la permanenza della bara. Perciò si dispone l'estumulazione e il trasferimento dei resti, quasi sempre, nell'ossario comune. Tuttavia in molte aree del cimitero il corpo si conserva in ottimo stato. Una notizia pessima per i parenti del defunto: i familiari devono mettere mano al portafoglio e pagare la cremazione. È di fronte ad una spesa imprevista che, per il pm Pietro Pollidori, viene presentata una ragionevole e meno dispendiosa soluzione: «le faccio spendere di meno». Si tratta di una proposta presentata da alcuni dipendenti dell'agenzia funebre che poi dividono la busta dei soldi con i complici che vestono la divisa dell'Ama. Tre i casi accertati, per poche centinaia di euro. Accade poi il rituale macabro. I parenti non sanno quello che succede. Non immaginano che ciò che rimane del loro caro verrà poi tagliato da macellai improvvisati: i dipendenti della municipalizzata afferrano i coltelli ed iniziano a sezionare la salma mummificata.
Nel giro di una mezz'ora riducono il corpo in pezzi. Alla fine, ciò che resta lo prendono e lo collocano nell'ossario comune.
Intanto Ama in un nota fa sapere che «non ci sarà alcun blocco nelle sepolture. A Roma, anche in questo periodo contingente ed eccezionale caratterizzato da un trend di decessi in crescita - si legge nel comunicato stampa - le attività cimiteriali sono state e continuano ad essere assicurate. Dal 1 febbraio sarà possibile incrementare fino a 300 a settimana le domande di cremazione, rispetto alle 200 attuali».