Cambiano i tempi. Ai miei tempi si andava a ballare per cercare allegria, divertimento, amicizia, amore. Oggi si cercano risse. E, infatti, un’ordinanza del Questore di Roma ha messo i sigilli al più famoso locale da ballo romano per spintoni, botte, calci e pugni. Stiamo parlando del Piper, dove per la mia generazione tutto nacque, con l’Equipe 84, i Rokes, Renato Zero, Patty Pravo, Loredana Berté e noi ragazzi che facevamo la fila per entrare in quel luogo mitico entrato nella storia del costume del nostro Paese.
Il Piper dei miei amici Crocetta e Bornigia (sempre siano lodati) aprì i battenti il 17 febbraio del 1965.
Prima di arrivare in via Tagliamento tamponai l’auto di un avvocato. Sia lodato anche lui. Scesi piangendo, supplicandolo di non denunciarmi e soprattutto di non chiamare mio padre. Lui capì. Ci mettemmo d’accordo. Pagai i danni con sei mesi di rate. Erano davvero altri tempi. Gli avvocati avevano il cuore d’oro.
Insomma, in qualche modo entrai al Piper e capii che quella sera avrebbe cambiato la mia vita. Fu così. Dopo, nulla per me fu la stessa cosa. Provai il brivido del Pop Rock. Iniziai a farmi crescere i capelli. Conobbi delle ragazze che mi fecero capire cosa significa l’attrazione. Incontrai amici con i quali ho condiviso non solo l’adolescenza, ma con certi addirittura la vita. Era la scoperta della libertà, era il mondo nuovo che avevamo odorato in Inghilterra e in America ma che finalmente metteva le sue radici anche nella nostra vecchia Roma.
Al Piper ho anche girato molti film. Nel 2006, insieme a mio fratello Carlo, abbiamo ambientato molte scene del Tv Movie “Piper”. Nel locale girammo con Carol Alt, Martina Stella che imitava Patty Pravo e Maurizio Mattioli.
Durante le riprese sentivo una dolce nostalgia che si impossessava di me. Fu un viaggio all’indietro, un tuffo nella spensierata atmosfera degli Anni ‘60.
Oggi quella spensierata atmosfera è svanita. Oggi, quotidianamente, i fidanzati uccidono le compagne per folle gelosia. Oggi fuori dalle discoteche dei branchi di violenti pestano a colpi di arti marziali un povero ragazzo che cercava solo la felicità. Oggi in discoteca i teenager si sfondano di alcol e di sostanze micidiali che non li porteranno certo verso quella felicità. E in questo panorama desolante, la chiusura del Piper per risse è una fotografia spietata e crudele di un mondo stravolto dalla pazzia.
Dove è addirittura riesplosa una guerra, come se la nostra generazione che predicava pace e amore fosse oramai lo sbiadito ricordo di un mondo preistorico. No, io c’ero in quel mondo. E sono felice di esserci stato. Cambiano i tempi, ma i ricordi no.