C'è un super sospettato per il delitto di Colleverde.
Luigi Panzieri ucciso a Roma, svolta vicina
A quel punto dopo aver allertato il portiere del condominio, era stata chiamata la figlia della vittima che riuscendo ad aprire la porta dell'appartamento, ha trovato il padre steso a terra in una pozza di sangue. I poliziotti della Squadra Mobile di Roma hanno quindi avviato l'inchiesta ascoltando fino a tarda notte la badante, A. T. di 46 anni. Concentrandosi su orari e spostamenti riferiti. Per tutta la giornata di ieri, hanno quindi incrociato le informazioni della donna allargando l'indagine fino al suo compagno. L'uomo, residente a Rieti, è stato raggiunto nel suo appartamento mercoledì notte e ancora ieri mattina è stato ascoltato in commissariato a Tivoli. E ora sono in corso gli accertamenti sul suo alibi: dovrà chiarire dove si trovava la mattina del delitto mentre Panzieri veniva ripetutamente accoltellato all'addome.
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IL MOVENTE
Gli agenti inoltre procederanno con un confronto all'americana tra il sospettato e il portiere di via Monte Rosa. La mattina dell'omicidio, ha infatti riferito di aver notato «un uomo che indossava un k-way mimetico e uno scalda collo nero aggirarsi con fare sospetto e imboccare le scale della palazzina».
Mentre verranno analizzate pure le immagini di video sorveglianza del condominio di Colleverde. Al momento la pista seguita dai poliziotti è quella di una rapina degenerata. Dal conto dell'ex agricoltore sono spariti 600 euro e in casa, insieme alle chiavi, sono spariti due bancomat. Secondo la badante, sarebbe stato proprio il pensionato a incaricarla del prelievo. Non essendo poi in grado però di chiarire dove sia finita la somma prelevata.
Infine, c'è un ultimo pezzo da inserire nel complicato puzzle: una testimone chiave ha riferito di aver sentito intorno alle 8 del mattino una violenta lite nell'appartamento di Panzieri. Di più, avrebbe sentito gridare una donna. Dietro la lite potrebbe dunque nascondersi il movente dell'assassino.
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IL SOPRALLUOGO
«Mio padre non avrebbe affidato a nessuno il bancomat, era autonomo e auto sufficiente» ha più volte ribadito Giulia, la figlia della vittima. Che ha precisato: «Chiudeva la porta di casa con tutte le mandate solo quando andava a dormire la notte».
Un ulteriore elemento da chiarire nel giallo anche perché dall'appartamento è sparito pure un mazzo di chiavi. Infine gli agenti hanno eseguito un altro sopralluogo ieri pomeriggio nell'appartamento di via Monte Rosa già sotto sequestro. Hanno proceduto con i rilievi ma non solo. Perché secondo una prima ricostruzione, l'aggressione si sarebbe consumata proprio nella cucina dove poi è stato trovato l'anziano senza vita. La ricerca ieri si è concentrata sui coltelli nella cucina. Nei prossimi giorni verranno eseguite comparazioni e analisi. Non è escluso che il killer possa aver trovato l'arma del delitto proprio nella cucina della vittima. Per farlo poi sparire una volta consumato il delitto. Infine ieri è stata eseguita l'autopsia, gli esami autoptici hanno confermato che l'ex agricoltore è morto per numerose coltellate: una, quella fatale, all'addome e altre sei tra il torace e il collo.