Roma, uccide a coltellate la sorella disabile: «Soffriva troppo»

Venerdì 11 Dicembre 2015 di Marco De Risi
Roma, uccide a coltellate la sorella disabile: «Soffriva troppo»

IL DRAMMA
«L'ho ammazzata io. Non sopportavo più vederla soffrire senza che ci fosse alcun rimedio. Soffriva troppo». Enrico Maggi, 74 anni, pensionato, con un passato da operatore cinematografico, ha atteso nel suo grande appartamento a Talenti i carabinieri ai quali ha spiegato con poche parole perché poco prima aveva preso un coltello da cucina e ucciso la sorella, Cristina, 71 anni, da anni costretta a letto da una grave malattia. Una tragedia, forse segnata, quella del pensionato con una vita scandita da gravi lutti familiari: più di dieci anni fa ha perso una figlia di 27 anni, anche lei malata da tempo. Poi, a luglio scorso è morta anche la moglie.

I LUTTI
E' rimasto da solo Enrico Maggi, insieme alla sorella malata nell'appartamento di largo Giuseppe Rovani 6, poco distante da via Ugo Ojetti. Ad accorgersi della tragedia è stata la badante russa, a metà pomeriggio, quando è tornata a casa. La donna è entrata nell'appartamento al primo piano di oltre duecento metri quadri e ha visto le tracce di sangue, poi è rimasta immobile: nella camera da letto ha visto la donna con gli occhi sbarrati e vicino un coltello sporco di sangue. La badante ha chiamato i carabinieri. Ad intervenire sono stati i carabinieri del Nucleo Radiomobile, il 112, comandati dal colonnello Giuseppe Donnarumma. L'equipaggio è entrato nella casa con le armi di ordinanza in pugno così come è previsto in questi casi.

LA DISPERAZIONE
E' bastato qualche minuto per capire che l'assassino era consapevole, rassegnato, pacifico. «Si l'ho uccisa io - ha detto Enrico Maggi ai militari - non ce la facevo più a vederla immobile, nel letto con la mente sempre più offuscata. Lo so ho fatto un macello». L'uomo, di statura media, non robusto, con qualche capello bianco, non è stato neanche ammanettato: ha seguito in modo docile e con lo sguardo nel vuoto i militari fino alla caserma. Gli accertamenti di rito saranno svolti dalla compagnia di Montesacro comandata dal capitano Nico Blanco. Cristina Maggi soffriva da tanti anni. «Era stata colpita da una serie di ictus - racconta un vicino - era ridotta ormai ad un vegetale». Tanti anni fa Cristina era stata sposata, poi si era separata. Enrico Maggi, invece, ha dato segni di cedimento da quando nei mesi scorsi ha perso la moglie. L'uomo si è ammalato di depressione. Una depressione forte per la quale è stato necessario anche un ricovero. 

I VICINI
«Ho visto due, tre volte - spiega un condomino - arrivare l'ambulanza: era per lui, dava in escandescenze. Si vedeva che non era più lui dopo la morte della moglie». «Ieri mattina - racconta un altro signore appena arrivato di fronte al palazzo - l'ho incontrato. Era vestito in modo dimesso. Aveva uno sguardo cupo». Nella casa è stato trovato tutto in ordine. Una pulizia quasi maniacale. Tanti libri. Probabilmente quelli della figlia morta a 27 anni. Ad uccidere Cristina Maggi sono stati due fendenti, uno dei quali ha centrato il cuore. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l'uomo è andato in cucina e ha preso un coltello dalla lama seghettata. Poi, è entrato nella stanza della sorella bloccata nel suo letto: l'ha trafitta con due coltellate che le sono state fatali. 
Marco De Risi
 
Ultimo aggiornamento: 18:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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