Una «sede perfetta» per l’Expo del 2030, dovuta alla «sua unicità riconosciuta a livello mondiale». A promuovere la candidatura di Roma all’esposizione universale di fine decennio - che segnerà il centesimo anniversario del Bureau International des Expositions (Bie) - scende in campo Mara Carfagna.
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I punti
L’Italia «ha una consolidata esperienza nell’organizzazione dei grandi eventi del Bie - ha ricordato la ministra - con due Esposizioni universali e cinque Esposizioni specializzate ospitate nel corso degli anni». In più, «la città di Roma ha strutture logistiche adeguate a ospitare grandi manifestazioni, e nel 2030 potrà utilizzare le sinergie offerte dall’organizzazione del Giubileo del 2025». Insomma, considera l’esponente dell’esecutivo guidato da Mario Draghi «una destinazione così attrattiva da costituire di per sé garanzia di successo per l’arrivo dei visitatori dell’Expo».
L’iter
Un endorsement importante, sulla strada della decisione del Bureau, che a ottobre del 2023 - in occasione dell’assemblea generale della Bie a Parigi - sceglierà la città organizzatrice dell’evento universale di sette anni dopo: una competizione che vede in gara, oltre a Roma, Riyadh (Arabia Saudita), Busan (Corea del sud), Odessa (Ucraina) e Mosca (Russia). Dopo l’edizione di Dubai, nel 2025 sarà intanto la volta del Giappone, con Osaka. «Siamo un partner attivo e concreto di Iora dal 2019 - ha sottolineato Carfagna - Nei primi due anni di partnership, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, l’Italia è riuscita a organizzare un ricco quadro di attività che ha coinvolto il Segretariato Iora e diversi Stati membri, condividendo la nostro esperienza in alcuni dei settori chiave dell’economia blu come la pesca, il turismo crocieristico e lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere». Una partnership che il Governo italiano può utilizzare anche per promuovere la candidatura della Città eterna per l’Expo.
I fondi
La collaborazione del ministero del Sud e della Coesione territoriale con il Campidoglio si estende anche all’utilizzo dei Fondi di sviluppo e coesione dell’Unione europea. A febbraio Roberto Gualtieri ha incontrato Carfagna per aprire il confronto su un contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per le “scuole verdi”, finanziato con le risorse in arrivo da Bruxelles. L’obiettivo è attivare investimenti per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici della Capitale: per la Città eterna sarebbe il modo di intervenire su oltre la metà dei plessi e renderli più moderni, sostenibili ed efficienti. Proprio la scuola - insieme all’edilizia pubblica - è il settore in cui l’amministrazione comunale punta a incrementare i finanziamenti europei a propria disposizione, per far ripartire la metropoli in vista del Giubileo del 2025 e della candidatura per l’Expo 2030. Palazzo Senatorio punta sulla realizzazione e messa in sicurezza di asili nido e scuole per l’infanzia, la costruzione di scuole innovative, l’incremento di mense e palestre, la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.