Lavori troppo lenti e spesso fatti decisamente male. E, soprattutto, cifre a sei zeri pagate per risarcire i cittadini senza prima fare verifiche sugli interventi effettivamente realizzati per riparare le strade di Roma. Il risultato: le vie della Capitale restano tappezzate da buche simili a crateri e il danno per le casse pubbliche continua ad aumentare.
I PAGAMENTI
Dal 2014 al 2020, come sembra emergere dalle verifiche della Guardia di finanza, Assicurazioni di Roma avrebbe pagato più di un milione di euro di risarcimenti relativi a incidenti provocati da buche aggiustate male, o troppo tardi. In questi casi - è l'ipotesi degli investigatori - la società comunale avrebbe dovuto chiedere un indennizzo alle ditte che hanno effettuato gli interventi. E invece non sarebbero state fatte verifiche per controllare le tempistiche e la qualità dei lavori svolti. Proprio per accertare le verifiche fatte, nei mesi scorsi le fiamme gialle hanno acquisito nella sede della società pubblica i documenti relativi ai risarcimenti pagati nel corso di cinque anni.
L'inchiesta è mastodontica: la Finanza è stata incaricata di stilare una vera e propria mappa delle buche della Capitale, accertando la situazione di ogni municipio. Oltre alla documentazione relativa agli incidenti e ai risarcimenti, gli investigatori hanno analizzato anche quella che racconta le gare d'appalto connesse alla manutenzione stradale, sempre dal 2014 al 2020, realizzando un dossier dettagliato che contenga i risultati dei bandi, i costi, gli ultimi interventi effettuati, la loro qualità e la tempistica rispetto alle segnalazioni. L'obiettivo è capire se i responsabili abbiano temporeggiato troppo, se siano stati utilizzati materiali di qualità, o se invece le buche siano state rattoppate alla meglio senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, contribuendo quindi a provocare ritardi e incidenti. Individuare i dirigenti dei municipi che hanno gestito gli appalti si è rivelato più complicato del previsto, visto che si sono avvicendati in molti nel corso degli anni, ereditando ogni volta il lavoro del predecessore. Dalle indagini, comunque, è già emerso un dato di rilievo: gli interventi di riparazione, in genere, vengono fatti con estremo ritardo.
IL PRECEDENTE
C'è un precedente a livello di indagine, che riguarda interventi carenti fatti dal 2012 al 2014 dalle società del gruppo Martella: i lavori sarebbero stati affidati in cambio di mazzette. Per questa vicenda 16 dipendenti comunali sono stati condannati a risarcire il Campidoglio con 450mila euro: avrebbero gestito in modo irregolare bandi da 14 milioni di euro per sistemare le strade del centro storico, dell'Eur, della Garbatella, dei quartieri Aurelio e Tiburtino e anche di Ostia. Le gare sarebbero state assegnate secondo un tariffario preciso: spesso gli stessi funzionari calcolavano il valore dell'appalto al rincaro, comprendendo il prezzo della tangente, in genere quantificata tra il 2 e il 4 per cento dell'importo della commessa.
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